Un piano industriale di lungo periodo che metta al centro informazione di qualità e persone. Le richieste del Cdr dei periodici Rcs a Cairo

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Dopo che Urbano Cairo, parlando del suo impegno per Rcs, aveva detto che per il gruppo editoriale sarà “in prima linea”, il Cdr dei periodici ha invitato l’editore, diventato azionista di riferimento, a presentare “in tempi rapidi” un piano industriale “di lungo periodo” per il rilancio.

“I giornalisti dei Periodici di Rcs che da tempo sentono l’esigenza di un piano industriale basato sulla valorizzazione dei brand storici e sul lancio di nuovi progetti editoriali”, si legge in una nota “prendono atto del consenso degli azionisti e degli investitori all’Opas lanciata da Cairo Communications, che punta al rilancio dell’azienda”.

Urbano Cairo (foto Primaonline.it)

“All’editore Cairo, divenuto unico azionista di controllo di Rcs dopo oltre 30 anni, chiediamo di presentare in tempi rapidi l’annunciato piano industriale di lungo periodo che raggiunga l’obiettivo con il quale ha convinto gli azionisti a dargli fiducia: riportare Rcs a essere il grande gruppo editoriale che merita di essere. Per questo i giornalisti dei Periodici chiedono che la linea editoriale di Urbano Cairo, che come noi sostiene fermamente di credere nel futuro di Rcs MediaGroup, promuova politiche industriali in grado di mettere al centro le risorse fondamentali del gruppo: l’informazione di qualità e le persone che la realizzano con il loro lavoro”.

Il Cdr ricorda poi “i sacrifici sostenuti dai giornalisti della Periodici” a causa degli stati di crisi (6 testate chiuse e altre 5 vendute, un contratto di solidarietà, l’attuale pesante cassa integrazione a rotazione firmata nel febbraio 2016) ma anche “l’impegno costante e la passione per tenere alti il valore e la qualità dei giornali”.

“Auspichiamo”, concludono “iniziative chiare e concrete volte al rilancio di tutte le testate del gruppo e allo sviluppo di prodotti nuovi, anche in chiave multimediale, così come la difesa dell’occupazione e il suo rafforzamento, nel rispetto di una tradizione basata sia su corrette e trasparenti relazioni sindacali sia sull’autonomia e l’indipendenza di tutte le redazioni”.