Digitalizzazione e restyling degli studi i primi passi per Rai Sport, dice il direttore di rete Gabriele Romagnoli. Non serve fare la corsa su Sky: senza le stesse risorse bisogna puntare sulla sperimentazione facendo più approfondimento

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“Il primo passaggio è quello dell’innovazione tecnologica. Raggiungeremo la digitalizzazione entro 18 mesi, ma faremo i primi passi a settembre”. A spiegarlo il direttore di RaiSport, Gabriele Romagnoli che in audizione in Commissione di Vigilanza ha parlato dei progetti per il futuro della rete che dirige. “C’è un’immagine desueta di RaiSport”, ha detto. “Non so chi abbia immaginato colori come il giallo e il nero. Quando li vedo penso a una vespa che mi vuole portare dentro una bara dorata. Il secondo passaggio, quindi, è rinnovare gli studi. L’ultimo passaggio è l’innovazione dei contenuti. Il fatto che io scriva ha fatto pensare a qualcuno che io voglia Hemingway in redazione. Non è così, lo sport ha già la trama in sé, non bisogna inventare nulla. Il racconto va avanti d sé. Faccio l’esempio di una tappa del Giro, in cui si è visto Nibali scattare e il telecronista lo ha capito un attimo prima. Quella è la trama perfetta, è un plot di Simenon. Il grande giornalista sportivo è quello che sa riconoscere quando la gara sta per svoltare”.

Gabriele Romagnoli, direttore di Rai Sport

“Esiste un incolmabile gap tra noi e altri. Non faccio la corsa su Sky, che può spalmare un cronista su 40 ore di programmazione”, ha sottolineato, accennando anche agli ingaggi degli opinionisti presenti negli studi della pay tv. “Quando non si hanno le stesse possibilità, bisogna usare altre armi, sperimentando e provando”.

“Dobbiamo sforzarci di fare cose nuove, con persone non necessariamente nuove. Escono sui siti le cose più improbabili sulla campagna acquisti. Io dico: intanto vediamo cosa abbiamo a disposizione. Utilizzando le forze che la Rai ha a disposizione dobbiamo fare nuovi programmi in un ambiente moderno, differente dal passato. In RaiSport ci sono due giornalisti sotto i 40 anni. Occorre dare opportunità a chi è a metà carriera, se non ora quando”.

“Abbiamo perso la pallacanestro per motivi evidenti: se l’offerta è superiore del 40% non c’è partita. L’unica strada è fare meglio l’approfondimento. Abbiamo fatto, ad esempio, prima di Sky un approfondimento sul Leicester”.

Inevitabile un riferimento agli ultimi Europei. “E’ stata molto apprezzata la telecronaca di Rimedio, ma pochissimi ricordano il suo nome. E’ perché lui non appare, viviamo in una società in cui essere bravi non basta, bisogna metterci la faccia”. “Sugli Europei abbiamo provato ad innovare con la app, che è stata apprezzatissima. Si è provato anche a fare format diversi. La Rai non è univoca. Rai1, Rai1 e Rai3 hanno pubblici diversi, da qui i diversi tentativi sulle tre reti. Sono arrivate risultanze in parte prevedibili: il pubblico reagisce positivamente a tutto ciò che è nuovo. Il pubblico, ad esempio, ha trovato sorprendente Antinelli, un giornalista giovane che ha condotto la Domenica Sportiva l’anno scorso, ma su Rai1 è stato percepito come nuovo”.

Per le prossime Olimpiadi, ha raccontato, “ci sarà la più ampia copertura mai fatta. Due terzi della programmazione di Rai2 sarà dedicata ai Giochi. Io sarò in regia a Rio per dare priorità agli eventi, ma non c’è evento che non sarà coperto, con brevissimo spazio alle chiacchiere. Credo sia l’ultimo grande evento sportivo in esclusiva assoluta”. “La spedizione Rai conta 200 persone”, ha aggiunto, ricordando che i giornalisti saranno 48 e che saranno più di 5mila le ore di trasmissione. “L’unica emittente che ha lo stesso numero di inviati è la tv francese, che trasmette 3mila ore. La tv tedesca ha 480 inviati per 2mila ore, la Bbc 455 per 2 mila ore. Non credo che la delegazione degli sportivi italiana sia inferiore a 48 unità”.

Parlando del palinsesto della prossima stagione Romagnoli ha detto: “RaiSport1 da settembre avrà un vero palinsesto con un tentativo di ragionamento”. Cinque gli sport sui quali si punterà: “sci, ciclismo, pallavolo, pallacanestro e calcio nelle altre accezioni”. “Non rimpiango la scelta di chiudere RaiSport2, perché l’originalità della rete si riduce a tre ore di trasmissione, per il resto è una replica. L’audience non arriva mai all’1% con alcuni picchi”.

Romagnoli ha ricordato che “da gennaio verrà rimpiazzato Il processo del lunedì con una trasmissione nuova. Ritengo doloroso solo il taglio a 90/o Minuto di serie B, perché è una realtà importante. Su quello ho perso, se volete fare una petizione per farlo tornare in palinsesto mi aiutate”. “Io sono un esterno che intende fare il massimo uso delle risorse interne – ha detto ancora -, ma crede nella necessità di avere dei supporti. C’è però un’abitudine persino eccessiva all’uso degli ex allenatori e calciatori. Io ho trovato un parco vasto, che vorrei ridurre a 5-6 unità”.