Il documentario “dovrebbe essere al primo posto nel contratto di servizio”. A dirlo Michele Santoro durante la conferenza stampa di ‘Robinù’, il film inchiesta sui baby camorristi oggi a Cinema nel Giardino. “Il nuovo gruppo dirigente Rai è sensibile, attento e colto”, ha detto il giornalista, “ma è come se fosse piegato ad una logica della rappresentazione del reale ordinata, pedagogica, ispirata ai buoni sentimenti, bisogna invece fare un atto coraggioso, una scelta politica di rappresentare la realtà disordinata come è”.

Santoro si è augurato anche più attenzione alle giovani leve del cinema e della televisione, “che fanno una fatica incredibile”. Santoro ha spiegato di sentire “la mancanza di un editore come la Rai non presente con sufficiente forza nel campo del realismo puro e integrale come quello che presentiamo noi a Venezia”.