Scioperi e proteste in Finegil per la cessione de ‘Il Centro’ e ‘La città di Salerno’. Giovedì e venerdì niente quotidiani locali del Gruppo Espresso. Lorusso (Fnsi): subito un incontro per conoscere contenuti e strategie

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La decisione del ‘Gruppo Espresso‘ di cedere due delle sue testate locali ‘Il centro‘ e ‘La città di Salerno‘ in vista dell’integrazione con i quotidiani Itedi ha provocato reazioni da parte dei Cdr e dei rappresentati sindacali.  I primi a reagire i giornalisti della ‘Città di Salerno’ che, con una nota hanno annunciato, “con effetto immediato”, due giorni di sciopero in conseguenza dei quali giovedì 8 e venerdì 9 settembre il giornale non sarà in edicola, e la sospensione delle attività di aggiornamento del sito internet. I giornalisti esprimono anche “forte rammarico per la decisione assunta dall’azienda che ha dismesso la proprietà di una testata che nel corso di 20 anni – e sotto la sua gestione – è riuscita ad affermarsi, a conquistare quote di mercato e a imporre la sua leadership a Salerno e in provincia, nonostante un contesto di grande contrazione delle vendite e del mercato pubblicitario”, ribadendo poi come con queste decisioni, di fatto il Gruppo Espresso “cancella la presenza dei suoi giornali locali nel Centro-Sud”. L’assemblea dei giornalisti “stigmatizza inoltre le modalità della comunicazione in videoconferenza e manifesta forti preoccupazioni per il futuro della testata”.

In serata anche la presa di posizione  dei Cdr del Coordinamento Finegil. “I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo, ‘il Centro’ di Pescara e ‘la Città di Salerno'”. “I colleghi di Pescara e di Salerno sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi”. “La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate”. I

Cdr del Coordinamento Finegil, “nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video conferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali”.

L’Ordine dei giornalisti della Campania e Sindacato unitario Sugc si espresso poi a sostegno “dei giornalisti del gruppo Espresso-Finegil in sciopero”, ribadendo “una forte preoccupazione per la vendita dei quotidiani la Città di Salerno e il Centro di Pescara, due giornali-modello dell’informazione ceduti senza una preventiva informativa e senza il coinvolgimento dei giornalisti”, e promettendo il loro impegno nel vigilare “sull’attività delle nuove proprietà che dovranno garantire l’autonomia delle testate, i posti di lavoro a redattori e collaboratori e il pieno rispetto del contratto giornalistico”.

“La decisione del Gruppo editoriale L’Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i quotidiani ‘Il Centro’ di Pescara e ‘La Città di Salerno’ conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati”. A sottolinearlo in una nota è Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della stampa che, “nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di preoccupazione”, “ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione”.

Raffaele Lorusso (foto Assostampa)
Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi (foto Assostampa)

“Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate”, ha detto ancora il segretario Lorusso, annunciando che martedì 13 settembre la federazione “incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate”. “Nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso e ribadisce il proprio impegno ad assistere i colleghi del Centro e della Città affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico”, conclude la nota.