Per la seconda volta in tre mesi, lo standards editor del ‘New York Times’, Phil Corbett ha richiamato i giornalisti della redazione a non fare commenti né endorsement sulle elezioni presidenziali Usa sui social network, come Twitter e Facebook.
Apparentemente, come spiega il public editor del ‘Times’, non ci sarebbero state particolari violazioni a giustificare la correzione di Corbett giunta via mail ai giornalisti.
“Tutto ciò che pubblichiamo online ha un valore pubblico e tutto ciò che facciamo in pubblico può essere associato al ‘Times'”, spiega Corbett nel suo messaggio. “Lasciamo che a svolgere la funzione dell’editorialista siano i nostri colleghi del ‘Opinion side’”.
La prossima volta, puntualizza il public editor, Liz Spayd, non sarà più una lettera a richiamare i redattori che sbagliano, ma un “calcio” ben assestato.