Jean-Claude Juncker chiede il ritiro della proposta della Commissione europea sulle “misure operative” da adottare in vista della fine delle tariffe di roaming. Lo ha confermato in sala stampa Alexander Winterstein, portavoce del presidente, dopo le polemiche suscitate dalla proposta della Commissione.
Il presidente della Commissione, Juncker, “ha dato istruzione di ritirare le proposte e di produrne delle nuove”, ha spiegato Winterstein. Il motivo addoto è che non avrebbe considerato gli aspetti tecnici abbastanza soddisfacenti, ha aggiunto il portavoce. La proposta prevedeva che la cancellazione delle tariffe per chi viaggia all’estero, prevista da metà giugno 2017, doveva limitarsi a 90 giorni.

“Per oltre un decennio – ha ricordato il portavoce dell’esecutivo comunitario – ha lavorato duramente per ridurre i costi di roaming che i lavoratori europei dovevano affrontare. Dal 2007, tali costi sono diminuiti di oltre il 90% per le chiamate, i messaggi e il traffico dati”. Quando il parlamento europeo e il consiglio, lo scorso ottobre, hanno approvato la decisione di cancellare le tariffe dalla metà del prossimo giugno, “avevano chiesto alla Commissione di definire le misure per prevenire gli abusi, ovvero l’uso di tali vantaggi tariffari per periodi superiori a quelli dei viaggi periodici”. Ora “una nuova proposta sarà presentata presto”, assicura Bruxelles.