I servizi di streaming scelti dal 71% degli utenti online per ascoltare musica. Gli smartphone il device più utilizzato. La ricerca Ipsos (INFOGRAFICHE)

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La crescita dei servizi di streaming audio in abbonamento, il ruolo centrale di YouTube e l’uso sempre più massiccio degli smartphone per ascoltare musica. Questi alcuni degli aspetti più rilevanti emersi dal report ‘The Music Consumer Insignt Report 2016’, la ricerca globale condotta da Ipsos Connect per esaminare i comportanti dei consumatori musicali in 13 tra i mercati musicali leader nel mondo (Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Italia, Svezia, Australia, Giappone, Corea del Sud, Brasile e Messico).

Secondo l’analisi il 71% degli utenti online tra i 16 e i 64 anni accedono ai servizi di musica online, in crescita di popolarità soprattutto tra i giovani sotto i 25 anni. Un terzo dei giovani tra i 16 e i 24 anni paga normalmente per i servizi di streaming audio. Ma la percentuale cresce ulteriormente tra gli utenti di età compresa tra i 13 e i 15, con l’82% di questi che ascoltano musica tramite servizi di streaming legali e la maggior parte di questi è disposta a pagare per acquistare musica.

YouTube è il servizio di musica online più utilizzato. L’82% di tutti i suoi utenti lo usa per ascoltare musica. La tendenza è quella di ascoltare musica conosciuta piuttosto che utilizzare la piattaforma per per ricercare nuovi contenuti.

Anche per l’ascolto della musica gli smartphone stanno acquistando uno spazio sempre più centrale, sostituendosi al computer, sopratutto nelle nazioni più sviluppate.

Dal report emerge poi come tra il principale problema che colpisce il mercato resta la violazione del copyright, con il 35% degli utenti online che accede ai contenuti tramite servizi illegali. Fenomeno quest’ultimo che riguarda all’incirca la metà (il 49% per la precisione) degli utenti tra i 16 e i 24 anni.

– Leggi oscarica la ricerca disponibile sul sito Ifpi.org