La sostenibilità d’impresa al centro della ripartenza del Paese al Sodalitas Social Award 2016. La presidente della Fondazione, Adriana Spazzoli: è la strada da percorrere per cambiare paradigma (VIDEO)

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di Matteo Rigamonti – La sostenibilità d’impresa come punto di partenza per rilanciare il Paese. È il tema al centro del Sodalitas Social Award 2016, il riconoscimento di Fondazione Sodalitas, che è stato assegnato oggi nella sede di Borsa Italiana a Milano.

“Viviamo un tempo di profondi cambiamenti”, ha dichiarato Adriana Spazzoli, presidente di Fondazione Sodalitas, in apertura di cerimonia: “la sostenibilità è la strada da percorrere per cambiare paradigma. Il Sodalitas Social Award fa emergere quella parte del Paese impegnata con operosità a costruire un futuro migliore”.

Adriana Spazzoli, presidente Fondazione Sodalitas (Foto: Primaonline.it)

Otto le organizzazioni vincitrici del premio: Wind, con un progetto che forma i giovani nelle scuole su giornalismo e informazione; Accenture e Geox, impegnate nell’inserimento lavorativo delle persone disabili; Iren, che diffonde l’uso delle energie rinnovabili nei Comuni; Cauto, che recupera e distribuisce ai più poveri i prodotti alimentari invenduti; DLA Piper e la tutela dei diritti delle persone migranti; Lucart, che realizza un innovativo processo di economia circolare; Elmec impegnata per abbattere le barriere del digital divide. Clicca qui per scoprire tutti i finalisti e vincitori.

La cerimonia di premiazione dei Sodalitas Social Award 2016

“Il premio non è un punto di arrivo”, ha tenuto a precisare Spazzoli, “ma è un punto di partenza per far sviluppare le possibilità che ci sono all’interno del mondo della solidarietà e della responsabilità sociale d’impresa e convincere sempre più aziende, grandi ma anche piccole, ad aderirvi”.

Al tema della ‘Solidarietà e sostenibilità: verso un nuovo paradigma economico e culturale’ ha dedicato la sua relazione, Paolo Anselmi, vicepresidente di GfK, ricordando che il 78% degli italiani pensa che le nuove generazioni staranno peggio rispetto ai propri genitori; e nell’arco di quindici anni, a una crescita del PIL pro capite (+25%) si contrappone un calo dell’indice di benessere e soddisfazione personale (-20%).

Paolo Anselmi, vicepresidente Gfk

Motivo per il quale, secondo il vicepresidente di Gfk, è evidente che alla società contemporanea, sempre più “individualista”, serva un “nuovo modello”, più “sostenibile” e “solidale”. I protagonisti di questo cambiamento non possono che essere le “elite socio culturali” e i “giovani con alto livello di istruzione”.

Ma questo “passaggio impegnativo”, ha concluso Anselmi, “può avvenire soltanto a due condizioni”: la “riscoperta del senso di efficacia personale” e la “visione positiva del futuro”. Un aspetto, quest’ultimo, per il quale “le aziende possono fare molto” anche in termini di “comunicazione d’impresa”.

Gli aspetti caratterizzanti il profondo cambiamento di paradigma in atto sono stati infine approfonditi dal panel moderato da Emanuela Taverna a cui hanno partecipato: Enrico Giovannini, portavoce di Asvis-Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, che promuove i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite; Michele Pasinetti, direttore generale di Rete Cauto, un esempio innovativo del modello di impresa sociale al centro della recente riforma del terzo settore; Marco Colatarci, country manager di Solvay Italia, una realtà impegnata a sviluppare la Sostenibilità come leva di innovazione.

Interpellata sulla recente nomina a presidente della Fondazione Sodalitas, Adriana Spazzoli, ha confidato a Primaonline.it: “ho accettato per senso di responsabilità, normalmente si parla di senso di responsabilità sociale delle aziende, ma non dimentichiamo che dentro le aziende ci sono le persone. Ho pensato che avrei potuto dare qualche cosa in questo ambito. E’ una responasbilità, perché comunque sono ancora attiva anche in azienda, e ci ho pensato un po’ prima di accettare, ma spero di essere all’altezza e di saper svolgere questo ruolo”.

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