La replica di Napoletano all’interpellanza dei cinquestelle: all’indennità di fine rapporto ho già rinunciato e non sono l’ex direttore del Sole 24 Ore

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Notizie “totalmente false” sia “sulla mia eventuale indennità di fine rapporto” sia nella scelta di “definirmi ex direttore del Sole 24 Ore”. Così Roberto Napoletano replica a un’interpellanza parlamentare del Movimento 5 Stelle sui conti del Sole 24 Ore, il quotidiano di Confindustria da lui diretto.

Roberto Napoletano, direttore del ‘Sole 24 Ore’ (foto Olycom)

“Per i danni arrecati alla mia reputazione agirò nelle competenti sedi legali”, assicura Napoletano. E quanto all’indennità di fine rapporto del direttore Roberto Napoletano, citata nell’interpellanza del M5s alla Camera, lo stesso amministratore delegato del Gruppo 24 Ore, Gabriele del Torchio, in una nota del 22 settembre scorso, aveva confermato “quanto già comunicato dal direttore stesso al Comitato di redazione venerdì 16 settembre 2016 e cioè che il direttore Napoletano ha spontaneamente comunicato al presidente Giorgio Squinzi la propria rinuncia”.

Inoltre, “l’importo esatto è pari a 2,250 milioni di euro lordi e non 4 milioni. Tale importo – proseguiva Del Torchio – è relativo all’incarico di Direttore responsabile del Sole 24 Ore e di tutte le testate del Gruppo, nonchè della Direzione editoriale”.

“Il governo apra un’indagine per stabilire se Confindustria ha gestito in modo corretto e trasparente i bilanci de Il Sole 24 Ore, al fine di verificare eventuali danni recati agli azionisti e, in tal senso, il ruolo svolto dalla Consob”. Questo chiedono i deputati M5S della Commissione Finanze in un’interpellanza urgente presentata stamane alla Camera, ricordando che il quotidiano “è una spa in cui i piccoli risparmiatori hanno investito 250 milioni ed oggi il patrimonio netto si assesta a 28,2 milioni, probabilmente anche grazie ai lauti stipendi che direttori e management si sono portati a casa fino ad ora”.

“Un esempio? – proseguono i grillini alla Camera – Per l’ex direttore Napoletano, secondo alcune indiscrezioni di stampa, sarebbe pronta una super-buona uscita di 4,6milioni di euro. Se la notizia venisse confermata sarebbe gravissimo”.

“Inoltre – si legge nell’interpellanza – negli ultimi anni, conti alla mano, la semestrale del Sole riporta una perdita pari a 60 milioni di euro, assolutamente non in linea con le previsioni contenute nel piano industriale 2015-2019 approvate pochi mesi fa. Senza contare che vi sono molti dubbi anche sui numeri dichiarati dal giornale, in particolare sulle copie vendute, numeri probabilmente taroccati grazie a società londinesi abili a trovare finti abbonati anche al fine di trarne rosee ma false informazioni per gli azionisti”.

“Ebbene, proprio gli azionisti in tal senso debbono essere salvaguardati – afferma Daniele Pesco – per questo abbiamo chiesto al governo di indagare sulle responsabilità delle perdite e della mala gestione del quotidiano. E in tutto questo ci facciamo anche una domanda, più che legittima: la Consob dov’era? Cos’ha fatto o, peggio ancora, cosa non ha fatto?”, aggiunge Pesco.

Del resto, aggiunge il deputato Villarosa, “la negligenza dell’organo di vigilanza non sarebbe purtroppo una novità. Basta ricordare il mancato controllo sul caso delle quattro banche messe in risoluzione a novembre 2015: uno snobismo che allora mandò in fumo i risparmi di 130mila cittadini”.