Re della satira, flagello per politici e Chiesa, arlecchino d’Italia. La morte di Dario Fo raccontata dai media esteri

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La notizia della morte di Dario Fo non solo ha immediatamente conquistato l’attenzione dei principali quotidiani nazionali, ma si è rapidamente diffusa in giro per il mondo, trovando spazio anche nei principali siti di news internazionali. “Muore Dario Fo, l’Arlecchino d’Italia”, titola ‘El Mundo‘ che ricorda il drammaturgo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, come “un anarchico, un borghese impertinente….un visionario”. Anche ‘El Pais‘ ricorda Fo, definendolo un “flagello per il potere politico ed ecclesiale”.

“Il re della satira” e un “anticonformista e all’ascolto della sua epoca”, lo definisce il francese ‘Le Monde‘, citando ‘Il Mistero Buffo’ del 1969, come l’inizio della sua fama internazionale. Al ricordo della sua produzione letteraria sia ‘Le Monde’, che un altro quotidiano francese, ‘Le Figaro‘, intrecciano anche riferimenti al suo impegno politico, tra le critiche alla sinistra considerata apatica davanti a Berlusconi, e il più recente sostegno dato a Beppe Grillo e al suo Movimento5Stelle.

Anche il britannico ‘The Guardian‘ pubblica in prima pagina la notizia della sua scomparsa, ricordandolo insieme alla moglie Franca Rame, morta nel maggio del 2013. “Fo e Franca Rame, moglie e musa, hanno conquistato cuori e menti degli italiani, scrivendo ed esibendosi sul palcoscenico, in radio e televisione, sferzando i leader politici con un abile linguaggio”, scrive il quotidiano inglese.

In Germania a ricordarlo è la ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung‘, che sottolinea come fosse “celebre per i suoi giochi di parole e le sue provocazione”, mentre ‘Der Spiegel‘, sottolineando come per anni sia stato messo al bando dalla televisione italiana, sceglie di celebrarlo ricordando le sue dichiarazioni in occasione della vittoria del Nobel: “I poeti in Italia sono così entusiasti che ricevo il Nobel che il sedativo nelle farmacie italiane è quasi esaurito”. “Alcuni hanno anche chiesto l’abdicazione del re di Norvegia”.

Oltreoceano invece a rendergli omaggio sono stati il ‘New York Times‘ e il ‘Washington Post‘. Sottolineando la sua attività di drammaturgo e regista, entrambi i quotidiani hanno messo in risalto come con la sua satira abbia spesso bersagliato politici e Chiesa.