Rischiatutto è il simbolo di cosa vorremmo dalla Rai, dice il dg Campo Dall’Orto: gli ascolti non sono il fine, l’unica unità di misura per il servizio pubblico. E le sinergie tra le reti devono diventare una cosa strutturale

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Rischiatutto “non è solo un programma tv ma è un simbolo di cosa vorremmo dalla Rai, che vuole essere contemporanea e inclusiva, cose che non è semplice fare, ma noi ci proviamo con l’innovazione”. Lo ha affermato il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto presentando oggi ‘Rischiatutto’ di Fabio Fazio, il programma pronto a deuttare il 27 ottobre su Rai 3 in prima serata dopo gli appuntamenti speciali andati in onda in primavera su Rai1. Lo riporta AdnKronos.

Campo Dall’Orto ha dichiarato poi di essersi “appassionato” all’idea  di ‘Rischiatutto’ di Fazio perchè “non era un programma televisivo ma un evento emozionale. da lì siamo partiti con l’idea di lavorarci come simbolo del modo di lavorare nella nostra azienda. per questo -ha poi  aggiunto- il progetto è partito su Rai1 con due serate di grande  successo che hanno sottolineato come la nostra azienda sia l’unica a poter creare eventi collettivi”

Gli ascolti? “non sono il fine, l’unica unita’ di misura per il servizio pubblico anche se servono a capire se stai facendo bene”. Il Direttore Generale della Rai, Antonio Capo Dall’Orto,  sottolinea che la Tv pubblica deve “creare valore per coloro che vivono nel nostro Paese” e se serve anche “prendersi dei rischi” in termini di share. Campo Dall’Orto ha quindi insistito sull’utilita’ di sinergie tra le diverse reti: “vorrei che diventassero una cosa strutturale. E’ per questo che Rai 1 ha aiutato Rai3 per il Rischiatutto ma e’ per questo anche che facciamo promozione in una rete per una rete diversa. Sembra una cosa naturale ma arrivarci e’ stata una conquista”. (AGI)