L’annuncio del matrimonio tra AT&T e Time Warner non ha lasciato indifferente il mondo americano. E dopo le perplessità espresse dalla politica, con Donald Trump che ha parlato di fusioni che mettono a rischio la democrazia e gli inviti di Hillary Clinton alle autorità a vigilare sull’operazione, sulla fusione hanno detto la loro anche alcuni protagonisti internazionali del mondo dei media.
Ad unirsi al coro di critici è stato Rupert Murdoch, che un paio di anni fa aveva tentato di acquisire Time Warner con un’offerta poi respinta di 85 dollari per azione, chiedendo un esame accurato e di alto livello dell’operazione, dato l’impatto che potrebbe avere sui consumatori.

Di parere opposto invece Reed Hastings, ceo di Netflix, che, nel corso della WSJDLive Conference di Laguna Beach, in California, ha espresso il suo appoggio all’operazione almeno fino a quando non garantirà un “vantaggio sleale” alle reti televisive di Time Warner, a partire da HBO. In particolare, Hastings ha intenzione di sostenere l’accordo “fintanto che i bit di HBO e i bit di Netflix sono trattati allo stesso modo”. “E’ fondamentale che ci sia la neutralità della rete, che non è stato finora l’argomento preferito di AT&T. Se loro arrivano a garantirla, allora possono concretizzarsi cose positive”, ha concluso.
Hastings ha parlato brevemente anche dei progetti futuri per la sua piattaforma che oggi conta più di 86 milioni di clienti in tutto il mondo. L’intenzione, ha spiegato, è quella di continuare a puntare su film e show televisivi, lasciando da parte news e programmi sportivi.