E’ online da oggi ‘la Costituzione.info’, giornale fondato da un gruppo di costituzionalisti guidati da Roberto Bin, diretto da Antonio Ramenghi

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E’ on line da oggi il giornale “la Costituzione.info” (www.lacostituzione.info). nato dalla iniziativa di alcuni costituzionalisti italiani, tra i quali Roberto Bin, Massimo Cavino, Omar Chessa, Fulvio Cortese, Salvatore Curreri, Giovanni di Cosimo, Daniele Donati, Davide Galliani, Alessandro Mangia, Alessandro Morelli. Il giornale e’ diretto da Antonio Ramenghi, un giornalista di lunga esperienza che ha tra l’altro lavorato come vice direttore all’Espresso e come direttore ai Quotidiani Veneti del Gruppo L’Espresso.

Lacostituzione.info inizia il suo cammino alla vigilia del referendum e si pone l’obbiettivo innanzi tutto di fornire materiali circa il dibattito in corso evitando di entrare nelle dinamiche partitiche e nelle strumentalizzazioni elettoralistiche, materiali utili ai cittadini per decidere consapevolmente il proprio voto.

Roberto Bin

Il giornale, come spiega Ramenghi nella presentazione “pur nelle differenti opinioni personali dei promotori, intende offrire al dibattito pubblico qualche elemento di informazione “tecnica” sul funzionamento delle istituzioni e sulle regole che le presiedono, su quei “dati” da cui il dibattito non dovrebbe prescindere.”Vinca il sì o vinca il no, il dibattito e i lavori in corso sulla modifica della Costituzione resteranno a lungo al centro non solo del confronto tra le forze politiche ma dovranno restare al centro anche dell’interesse di ogni cittadino consapevole”,scrive Ramenghi.

“Per questo abbiamo dato vita al giornale ‘la Costituzione.info’ prima dello svolgimento del referendum: per dare strumenti idonei alla comprensione e alla valutazione della proposta del governo Renzi, approvata dopo molte modifiche dalle due Camere. Strumenti di base, scevri da ogni intento di parte, pur avendo ciascuno di noi le proprie e in taluni casi divergenti opinioni. I dati, innanzi tutto, e poi i fatti, spesso passati in secondo piano a favore delle polemiche se non stravolti a beneficio dell’una o dell’altra tesi.Un lavoro che intendiamo svolgere con animo libero e aperto a diversi contributi impegnandoci tuttavia a non lasciare spazio a strumentalizzazioni o mistificazioni. Un lavoro che iniziamo oggi ma che intendiamo portare avanti nel tempo ben oltre il referendum, oltre il periodo che ne seguirà per dare attuazione alla riforma in campo nel caso della vittoria del sì’ o, nel caso della vittoria del no, per seguire i lavori di messa a punto di un nuovo progetto di riforma. Il giornale seguirà anche l’attività di Corte Costituzionale, Camera, Senato, Regioni e Unione Europea, quando queste istituzioni adotteranno provvedimenti di interesse generale.Non mancheranno rubriche e segnalazioni di articoli e interventi che la redazione riterrà degni di nota. L’intento è quello di fornire ai cittadini uno strumento di agile consultazione e di pronto aggiornamento senza, lo ribadiamo, prendere parte se non quella dei dati e dei fatti”.