Radio1 deve andare a caccia di ascoltatori, anche con una programmazione musicale più intrigante, dice il direttore Montanari in Commissione di Vigilanza. Con Verdelli e Conti rapporti corretti: mai messa in discussione la mia autonomia

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“Radio1, che nell’ambito dell’offerta radiofonica Rai presidia il terreno dell’informazione, deve andare a cercare nuovi ascoltatori, donne e giovani in primo luogo”. A dirlo il direttore di Giornale Radio e Radio1, Andrea Montanari, in un’audizione in commissione di Vigilanza Rai. E raggiungere questo obiettivo “deve affinare la sua proposta”. “Penso ad una più puntuale scelta di argomenti e scalette dei programmi”, ha spiegato, “ad un’apertura della nostra platea di ospiti, esperti, analisti, penso ad una programmazione musicale più attenta ed intrigante. Insomma, penso a tutto quello che ci può aiutare a convincere più giovani e più donne che Radio1 è anche casa loro”.

Andrea Montanari (foto Blu Cobalto)

Il direttore ha ricordato che “secondo uno studio Ebu, European broadcasting union, il 55% di un campione europeo crede in ciò che dice la radio, contro un 36% che non ci crede, dunque un differenziale positivo di quasi il 20%. Non ci sono altri mezzi di comunicazione con un saldo attivo così importante”, ha sottolineato, citando i casi della tv, che “di fatto pareggia con un 48% che crede in ciò che dice, ed un 47 che non ci crede”, e la carta stampata che registra “un saldo negativo del 7%, il 50 non ci crede, il 43 ci crede”. “Con internet e soprattutto coi social media sprofondiamo in una diffusa e profonda sfiducia”. “Guardando la situazione stato per stato, le cose non cambiano di molto, In Italia la radio resta ai vertici della credibilità con un saldo positivo dell’11%”.

Parlando del piano editoriale, Montanari ha spiegato che “oggi il brand Radio1 è associato ad una idea di qualità” e “la copertura del terremoto è solo l’ultimo esempio”. Poi ha specificato che “Gr Parlamento, aldilà delle dirette d’aula e commissione, di rubriche e rassegne stampa che già realizza, è pronto ad allargarsi alla sera, quando risulta necessario per il prolungarsi di lavori di particolare importanza, ed al fine settimana, nelle giornata del sabato e possibilmente domenica, per recuperare in differita ciò che non è stato possibile dare in diretta”.

Infine un riferimento al ruolo di Carlo Verdelli. “Ho avuto rapporti molto frequenti sulle linee generali del lavoro”, ha aggiunto. “Io agisco in totale autonomia e Verdelli non ha mai creato problemi in questo senso. Non c’è alcuna forma di ingerenza quotidiana, il rapporto è corretto”. Montanari ha anche parlato del rapporto con il direttore artistico di Radio Rai, Carlo Conti. “In ragione della limitata programmazione musicale nei miei canali, con lui ho avuto solo rapporti episodici. Mi ha dato dei consigli, ma la programmazione resta in capo alla mia autonoma decisione”.