Quintiliano Giampietro – Tutto come da copione. L’onda nera ha travolto gli azzurri per la quattordicesima volta in altrettante gare. Il risultato di 68 a 10 la dice lunga sul divario tecnico tra l’Italia del neo ct O’Shea e la Nuova Zelanda. Ma quando si affrontano i mitici All Blacks l’aspetto meramente sportivo spesso passa in secondo piano e la giornata assume tutti i connotati dell’evento mediatico e non solo. Basta pensare agli oltre 60.000 spettatori che hanno occupato gli spalti dell’Olimpico, affascinati da questi giganti e soprattutto dall’immancabile Haka, tradizionale danza del popolo Maori, eseguita prima di ogni match, questa volta in versione Ka Mate. La consueta festa per gli appassionati della palla ovale è stata impreziosita dunque dalla presenza delle leggende del rugby, che a dispetto della loro fama hanno trascorso una settimana nella Capitale in pieno relax, visitando i principali monumenti e pranzando all’Hard Rock Cafè, tappa fissa per i turisti. Come previsto, il test match contro i bi-campioni del mondo ha fatto registrare numeri strepitosi per la Federugby.
A partire dall’incasso record di 2,2 milioni di euro, relativo ai biglietti venduti. Riscontri strepitosi anche per quanto riguarda i canali social. Su Facebook la copertura dei post ad ora è stata di 1 milione e 100 mila e per la prima volta su questa pagina la F.I.R. ha prodotto in diretta interviste pre e post gara. Rispetto a Twitter #ITAvNZL ha occupato a lungo la leadership nei trend topic di giornata tra gli hashtag più utilizzati in Italia. La media di like per foto su INTAGRAM è stata di circa 1.800 con picco di 3.000 nella serata della gara.
Sorridono anche anche a Dmax, la tv che ha trasmesso la sfida. In daytime Italia-Nuova Zelanda ha segnato il miglior risultato di sempre per i test match sul canale del gruppo Discovery, con 493.00 telespettatori e il 3,7% di share sul pubblico totale (Dmax sesto canale nazionale durante la messa in onda), salito all’8% sul target uomini nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 54 anni.