Cinquecento dollari per raggiungere 80mila residenti. Così un giornale locale del Texas sfida i colossi dell’adv online. L’editore del Community Impact: con la carta stampata posso battere Facebook e Google

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Il futuro dell’editoria passa più dallo stato di salute della carta stampata che non dal digitale. “Questo è il punto”, secondo Niemanlab che racconta la storia di Community Impact, un giornale del Texas nato nella contea di Travis e che oggi raggiunge 1,7 milioni di residenti in tutto lo stato.

John Garrett, founder e ceo di Community Impact (Foto: Twitter)

Recapitato ogni mese direttamente nella cassetta delle lettere, Community Impact ha anche un sito web. “Ma non ci limitiamo a riproporre online i contenuti del cartaceo dopo la pubblicazione”, spiega a Niemanlab John Garrett, fondatore e ceo di Community Impact. “Piuttosto anticipiamo l’uscita con un flusso di notizie online”.

Secondo Garrett, il motivo per cui molti editori sono in crisi, è semplice: “cosa vi aspettate, del resto, quando non si fa altro che tagliare sui contenuti e la distribuzione, alzando i prezzi ma rinunciando alla sostanza di un giornale? Credete davvero che in questo modo si possa contribuire alla crescita della raccolta pubblicitaria? Fa ridere”. E aggiunge: “Pensate che spendere qualcosa in più sul digitale possa bastare? Buona fortuna”.

Garrett è perfettamente consapevole che “fare soldi con il digitale è possibile”, ma lo è anche del fatto che ciò “non basta per pagare gli stipendi di chi svolge il prezioso lavoro che facciamo”. Da questo punto di vista, secondo Garrett, “non è cambiato nulla”. Grazie a Community Impact, per esempio, “un imprenditore locale può investire 500 dollari per raggiungere 80mila residenti intorno al suo business”. E’ quella che lui stesso definisce come “la battaglia dei ‘coffee table’ contro il mobile”, ha spiegato Garrett in un post su Medium: “e io posso battere Facebook e Google”.

Community Impact si occupa di notizie come: “il quartiere di Austin tra i più verdi del mondo”, “il negozio di torte che compie un anno a Georgetown”, ma ha anche seguito con un blog live lo spoglio che ha portato al successo del presidente Trump. Tanto che ci sono città in cui è la prima fonte di informazione per oltre il 75% della popolazione locale.

 

“Abbiamo costruito un buon brand”, conclude Garrett, “non ci siamo detti: ok, facciamo qualche evento per sostenere la nostra crescita”, ma “abbiamo provato a raggiungere veramente i nostri lettori nelle loro case”. Tanto che oggi il giornale conta 23 edizioni per un totale di 186 dipendenti e undici posizioni aperte. Senza contare il fatto che Garrett ha deciso persino di costruirsi un suo stampatore.