L’immagine di un flash mob come filo conduttore della nuova campagna: per raccontare la passione di chi ci lavora, per essere percepiti come mobility manager del Paese, per promuovere la sicurezza stradale e lo sport
“Flash Mob, l’assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la finalità comune di mettere in pratica un’azione insolita”: è questa l’idea inaspettata attorno alla quale si sviluppa la campagna di comunicazione corporate lanciata dall’Automobile Club d’Italia, partita il 15 novembre, con mega affissioni a Milano e a Roma, e che durerà fino al 21 dicembre attraverso giornali, web, radio, tivù. A ideare e coordinare l’operazione c’è Ludovico Fois, che è arrivato all’Aci nell’ottobre 2015 chiamato dal presidente Angelo Sticchi Damiani come consigliere per le relazioni esterne e istituzionali. Compito: ridare forza e visibilità a questo grande ente pubblico, non economico, autofinanziato e con funzioni di promozione, controllo e indirizzo del settore automobilistico, che fa parte della federazione affiliata al Coni e che ha compiuto 111 anni, i cui vasti confini di attività sono noti a pochi.
Prima – Quale motivo vi ha spinto a tornare a raccontare chi siete? E a farlo attraverso l’immagine del flash mob?
Ludovico Fois – Dopo un lungo periodo di poca attività di comunicazione, l’Aci ha deciso che era necessario uscire dal silenzio per rispondere al ruolo e alle responsabilità che fanno parte della sua missione. A metà luglio abbiamo ad esempio lanciato la campagna #MollaStoTelefono #GuardaLaStrada per far capire quanto sia pericoloso l’uso dello smartphone quando si guida: tre incidenti su quattro sono conseguenza della distrazione. Una campagna, dedicata soprattutto ai giovani e giocata principalmente sui social media, che risponde al compito di Aci di promuovere la sicurezza stradale. La campagna istituzionale è a largo raggio, innanzitutto vuole far capire che, come ente pubblico, il nostro scopo è quello di essere uno strumento della pubblica amministrazione centrale, del governo, delle amministrazioni locali, ma anche del sistema Paese e di tutti gli automobilisti che usano i nostri servizi. ‘Uniti dalla passione, per far muovere l’Italia’ è il claim che richiama il collettivo e il singolo. C’è un Aci che è un insieme di persone, di competenze, di intelligenze il cui driver e il cui collante è la passione. La passione ci unisce per dare supporto al Paese sul tema della mobilità. Per questo abbiamo scelto la cifra concettuale del flash mob.
L’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 477 – Novembre 2016