Secondo 2020 RiEvolution, uno studio di Media Italia, agenzia del Gruppo Armando Testa, nel prossimo futuro anche Google e Facebook dovranno rimettersi in discussione, il perché lo spiega l’ad Valentino Cagnetta a ‘Prima comunicazione’. “La tv parte in vantaggio: è più forte dei giganti di Internet sui contenuti di qualità”.
Nei prossimi anni assisteremo a una sorta di ‘rivincita’ della tv sui giganti della Rete. Che invece dovranno rivedere in profondità il proprio modello di business e, soprattutto, cambiare la tipologia dei contenuti offerti, investendo anche loro sul prodotto di qualità. Lo sostengono le considerazioni finali di uno studio di Media Italia, agenzia del Gruppo Armando Testa. Con il lavoro ‘2020 RiEvolution’, la struttura guidata da Valentino Cagnetta ha analizzato come sono cambiati gli equilibri tra i mezzi e come si sono ‘difesi’ i principali editori negli ultimi dieci anni.

“Tra il 2006 e il 2016”, spiega Cagnetta, “il monte ricavi dell’intero settore è cresciuto soltanto del 10%. E se non fosse stato per l’arrivo di Google e Facebook il bilancio sarebbe stato in decremento. Ma la situazione cambierà. Secondo Media Italia il quadro della situazione, specie televisiva, che andrà a delinearsi di qui al 2020, sarà influenzato in maniera determinante dall’esito della querelle tra Mediaset e Vivendi sulla cessione ai francesi di Premium. “Per noi”, aggiunge Cagnetta, “è lo snodo essenziale di una serie di piccole e grandi manovre che impatteranno sul media principale, che in Italia è ancora la televisione”. Comunque andrà a finire la vicenda Mediaset-Vivendi, grazie anche a i nuovi standard del digitale terrestre e alla diffusione sempre maggiore delle smart tv, alle implementazioni tecnologiche che le pay stanno già sperimentando di in tema di pubblicità ‘smart’, quella che si verrà a delineare sarà un’offerta televisiva sempre più forte sui contenuti e in grado di competere almeno parzialmente con i big del digitale sul fronte dell’addressability.
“Le esperienze di profilazione dell’utenza di Sky e Premium”, sottolinea Cagnetta, “si allargheranno sempre di più e diverranno patrimonio di altri operatori. Il focus, il fattore critico di successo, si sta velocemente spostando dalla quantità indiscriminata dei contatti generati alla loro qualità”.
È in questo nuovo scenario, dunque, che secondo Media Italia, Google e Facebook dovranno rivedere qualcosa nel loro modello. “Sulla creazione di traffico puro e semplice, sono già sotto attacco di nuovi social media. E per quello che riguarda la competizione con la tv, una cosa è sempre più chiara”. Dice Cagnetta “molto presto non basteranno più i gattini e gli ‘user generated content’ per continuare ad avere sviluppi vertiginosi delle proprie audience. Dovranno prima o poi porsi il problema di creare engagement più forte e qualitativo”.
L’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 477 – Novembre 2016