Con il nuovo numero di ‘Prima Comunicazione’ esce il ‘Grande libro della stampa e dell’informazione on line’ edizione 2016-2017.
È la ventiseiesima edizione della guida che da più di un quarto di secolo ripercorre le vicende del giornalismo e dell’editoria del nostro Paese attraverso il racconto minuzioso della loro evoluzione. L’edizione 2016-2017 comprende 92 quotidiani (nel calcolo sono incluse anche agenzie stampa, siti dei quotidiani cartacei e, novità positiva, un numero crescente di testate on line), 38 settimanali (alle schede si aggiungono 24 colonnini che forniscono le informazioni essenziali relative ad altrettante testate) e 69 mensili (più, anche qui, altri 82 colonnini).
Accompagnano le schede delle tre sezioni le biografie dei direttori (143 in tutto) e, alla fine, due sezioni di servizio che forniscono le schede relative a tutte le case editrici citate e alle concessionarie di pubblicità, in modo che siano facilmente raggiungibili e contattabili per telefono e on line.
Anno non facilmente dimenticabile il 2016, i cui avvenimenti eccezionali si ritrovano nei racconti delle varie testate. Basti pensare alla decisione delle famiglie De Benedetti, Elkann e Perrone di fondere il Gruppo Editoriale L’Espresso e l’Itedi, editrice della Stampa, in una ‘grande armada’ giornalistica multimediale. Il matrimonio ha costretto l’azienda di De Benedetti a fare i conti con i limiti antitrust, cedendo tre testate (La Città, Il Centro e l’Alto Adige-Trentino) a nuovi editori e trovando una formula originale di affitto a Gianni Vallardi e Nini Briglia di DBInformation per La Nuova Sardegna di Sassari.
Straordinaria è stata poi la partita che si è giocata su Rcs MediaGroup che controlla, tra l’altro, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, con Urbano Cairo che ha conquistato più del 60% delle azioni ed è diventato oggi l’editore per decenni mancato a quell’azienda.
Di sapore amaro, invece, la tempesta sul Gruppo 24 Ore, che ha visto una notevole bagarre confindustriale, conti in profondo rosso e che adesso registra la decisione dei vertici di Confindustria di farsi carico dei problemi ma anche delle vaste possibilità della loro media company.
In casa Mondadori, dopo il ‘colpo’ di Rcs Libri, l’acquisizione di Banzai Media indica la nuova strategia di Segrate nel business del digitale, mondo che non registra ancora gli attesi risultati sul fronte pubblicitario, come dimostrano i nativi digitali – la catena di quotidiani locali di Citynews e L’Huffington Post, due realtà di notevole affermazione ma non adeguatamente premiate da investitori che privilegiano Google e Facebook.
L’intero settore continua infine a fronteggiare una crisi di numeri ed entrate pubblicitarie che costringono gli editori a cimentarsi in territori come gli eventi e il branded content in rapporto con aziende anch’esse a caccia di modelli inediti d’interazione con i consumatori.
È questo panorama in evoluzione che l’edizione 2016-2017 fotografa, senza perdere la bussola del ruolo dell’informazione, ovvero quello di raccontare la società e intercettarne i movimenti profondi. Le elezioni americane e lo shock della vittoria di Donald Trump hanno dimostrato quanto sia necessario – ciò riguarda sia gli editori sia i giornalisti – riprendere in mano questo racconto e assicurargli, in tutte le sue declinazioni, un futuro non provvisorio.