“Noi abbiamo subito un torto assoluto questo accordo era stato negoziato per quattro mesi, si parla sempre di Premium, ma l’accordo era molto più ampio ed era assolutamente vincolante”. Così Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset, interviene sulla rottura dell’accordo con i francesi.

“Da Vivendi abbiamo ricevuto un danno gravissimo e ancora oggi ci sfuggono completamente i motivi del loro rifiuto” a rispettare il contratto di acquisizione di Mediaset Premium. Un accordo di cui, attraverso le vie legali, si chiede l’esecuzione. “Noi eravamo ben al di sotto della media delle perdite delle media company europee”, ma per questo episodio “è stata danneggiata di valore del 30%, il danno è gravissimo”, sottolinea. La creazione di una piattaforma paneuropea “era una nostra idea, che a Vivendi era piaciuta da impazzire, e ci stiamo lavorando comunque”, se servisse anche con altri partner.
“La piattaforma paneuropea è unico modo per i broadcaster europei per difendersi dall’invasione dei grandi operatori globali, come Netflix e Amazon, noi stiamo lavorando e li arriveremo anche con uno o altri partner”. A chi gli chiede la possibilità di una ‘collaborazione’ con Sky, “su questo non posso parlare, stiamo ragionando al nostro progetto”, conclude Berlusconi. “I primi partner giusti sono i broadcaster, fanno il nostro lavoro, quindi in Francia, in Germania, in Spagna, in Inghilterra. Adesso, purtroppo, siamo per vie legali”. La prima udienza con Vivendi è fissata a marzo prossimo.
“Le società telefoniche per forza di cose prima o poi, e Telecom è già abbastanza in ritardo, devono entrare nel mondo dei contenuti”. Così l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, risponde a chi gli chiede se sono aperti a un accordo a tre con Telecom Italia, visto che Vivendi è il maggior azionista del gruppo di tlc, per la gestione di Mediaset Premium.
Con Vivendi, ribadisce “c’è un accordo e a oggi noi chiediamo l’esecuzione del contratto” ma l’ingresso dei gruppi tlc nel mondo dei contenuti servirebbe loro “per aumentare la penetrazione della banda larga, come è avvenuto in tutto il mondo”. (Afe/AdnKronos)