“Una grande vittoria per l’Italia e per i lettori di tutta Europa”. Questo è il primo commento del presidente dell’Associazione italiana editori, Federico Motta, dopo l’annuncio della proposta della Commissione europea di lasciar liberi i Paesi Ue di tagliare l’Iva per gli ebook e le pubblicazioni digitali.
L’Europa segue la direzione presa dall’Italia, che dal 1 gennaio 2015 ha scelto di applicare l’Iva al 4% – e non più al 22% – per i libri digitali come per i libri di carta, spiega una nota.
“È una decisione che aspettiamo da tempo – ha aggiunto Motta -. Siamo stati i primi a chiedere che l’Iva per libri cartacei e digitali fosse equiparata. Abbiamo lanciato #unlibroèunlibro, campagna di grande successo, che è stata condivisa dal Ministro Franceschini che l’ha portata avanti con coraggio e convinzione come posizione italiana quando in Europa era minoritaria. Adesso tutti i lettori europei potranno avere gli stessi diritti”.
La campagna #unlibroèunlibro è stata replicata da iniziative analoghe delle associazioni degli editori francesi (Syndicat national de l’édition, con la campagna #thatisnotabook) e svedesi ed è stata sostenuta dalla Federazione degli editori europei (Fep).
Quella di oggi, insomma, “è la conferma di una tendenza non più reversibile ed è bene che anche la Commissione europea ne abbia preso atto” ha concluso Motta, “auspichiamo ora un iter spedito perché la proposta diventi operativa”.
“La scelta della Commissione europea di presentare una proposta di direttiva volta a consentire ai singoli Stati membri di applicare le aliquote Iva ridotte previste per la stampa cartacea anche a quella digitale va nella direzione di sostenere e incentivare lo sviluppo del settore nell’ambiente digitale”: così il Presidente della Fieg, Maurizio Costa, ha commentato l’iniziativa assunta oggi dalla Commissione europea, accolta con apprezzamento da tutto il settore dell’editoria europea.
Carlo Perrone, Presidente di Enpa (European Newspaper Publishers’ Association) aggiunge: “questa proposta è essenziale per garantire agli editori di giornali un futuro sostenibile nell’ambiente digitale. Essa contribuisce ad affermare fondamentali valori democratici europei quali la promozione dell’accesso ai contenuti giornalistici professionali, l’istruzione e la media literacy, e molti cittadini europei fruiscono oggi di notizie e informazioni attraverso le piattaforme digitali.”