“Il Corriere della Sera ha accompagnato la mia vita di bambino. Mio nonno lo leggeva ogni giorno dalla prima riga all’ultima. È stato lui a trasmettermi questa passione”. Così Urbano Cairo ieri in via Solferino per i saluti di Natale insieme al direttore Luciano Fontana e al direttore generale della divisione quotidiani Alessandro Bompieri.

“Forse, chissà, è stato allora che ho cominciato a sognare questa avventura”, ha spiegato Cairo. “Nulla accade se non l’hai sognato prima”. Come riportato oggi in un articolo sul ‘Corriere’, Cairo pensava a Rcs “almeno dal 2002. Certo non immaginavo che avrei lanciato l’Opa, ma è sempre stata qualcosa di importante per me che, tra l’altro, avevo cominciato come concessionario della Rizzoli”, ha raccontato.
Cairo ha parlato anche della “rilevanza per il Paese e la democrazia” del ‘Corriere’ e ha riconosciuto il “grande lavoro” della redazione chiedendo un applauso per i risultati de ‘la Lettura’. Soddisfazione anche per il restyling di ‘IoDonna’ “ancora migliore di prima”.
Confermando l’impegno per il rilancio di ‘Sette’ e nuovi progetti, Cairo ha ricordato: “in tutte le mie precedenti esperienze nell’editoria ho sempre fatto attenzione ai risparmi ma non ho mai tagliato i posti di lavoro. Diamoci una mano – ha concluso – Il ‘Corriere’ è più vostro che mio”.