Giornalismo di qualità per chi non legge più i giornali, realizzato con una squadra di redattori giovani e aggressivi capaci di confezionare inchieste e reportage nel linguaggio dei millennial. Questa, più o meno, era la promessa che aveva fatto Vice sbarcando nel nostro Paese. E in effetti le aspettative erano tante perché la fama del quotidiano-contenitore multimediale e disruptive era stata ampiamente preceduta da quella del suo fondatore, il canadese Shane Smith, definito dalla Bbc “il nuovo Murdoch del giornalismo d’assalto”.

A distanza di un anno le cose sono radicalmente cambiate. Come ha ben spiegato alla presentazione milanese di metà dicembre il nuovo managing director Italia, Elia Blei, a cui si è da pochissimo affiancato come consulente Romano Ruosi. Blei e Ruosi sono un ticket di professionisti che lavora insieme da anni, prima al Sole 24 Ore poi in Condé Nast.
L’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 478 – Dicembre 2016