Mihajlović, stai attento a Gramellini

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“Come avrei potuto rifiutare di scrivere sulla prima pagina del Corriere? È il giornale su cui scrivevano Dino Buzzati e Indro Montanelli, cioè firme di cui tenevo i libri sul comodino quando ancora sognavo di diventare giornalista. Inoltre, è indubbiamente un nuovo stimolo”. Massimo Gramellini spiega perché lascia dopo 28 anni La Stampa per passare al Corriere della Sera.

Massimo Gramellini (foto Olycom)

“Beninteso”, tiene a sottolineare Gramellini, “non vado via dalla Stampa, il quotidiano della mia città, il primo che ho preso in mano da bambino e il mio posto di lavoro dal dicembre del 1988. Ho un rapporto ottimo con la proprietà e con il direttore e non nascondo che è stato difficile annunciare la mia decisione a Maurizio Molinari. Comunque, il mio è un ritorno a Milano, dove ho iniziato nel 1986: praticante alla redazione del Giorno”.

Gramellini smentisce che la sua assunzione sia legata anche a un prossimo arrivo a La7. “Io ho trattato con Fontana e non si è parlato di pacchetti multimediali”, dice il giornalista, scrittore e autore televisivo torinese. “Poi, chissà che cosa potrebbe succedere in futuro. Comunque, nessuno ha ancora capito che tra un anno voglio sedere sulla panchina del Toro, fare l’allenatore dei granata al posto di Siniša Mihajlović. Il mio vero obiettivo è quello”.

L’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 478 – Dicembre 2016

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