L’on Luigi Di Maio scrive: “Faccio presente che la lista dei nomi dei giornalisti che secondo noi hanno danneggiato il Movimento 5 stelle, mi era stata chiesta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti attraverso un comunicato apposito”.
“Questa vicenda sta diventando paradossale”, è la risposta di Enzo Iacopino. Il presidente dell’Odg aggiunge: “Confermo: ho chiesto io al vice presidente Di Maio di indicare singole e circostanziate responsabilità. L’ho fatto per iscritto e verbalmente, invitandolo a non ricorrere più a pericolose generalizzazioni.
Con ‘l’onesta intellettuale’ che reclama dai giornalisti penso che l’on. Di Maio non avrà difficoltà a confermare che non gli ho mai chiesto di rendere pubblica la lista dei giornalisti, trasformando quella che nasce come una segnalazione in un sorta di lista di proscrizione”.

Iacopino si riferisce a quanto dichiarato il 2 febbraio rispondendo alla richiesta di scuse per “la campagna diffamatoria sulle polizze” avanzata da Luigi Di Maio. “Non ho difficoltà ad ammettere che ho letto cronache, ricche di particolari e interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con la verità documentale che era già a disposizione della magistratura”. “Ma sono da sempre e resto contrario alle generalizzazioni e ai processi sommari”, prosegue Iacopino, invitando Di Maio “a segnalare i casi di comportamenti a suo avviso deontologicamente scorretti” e assicurando che l’Odg si attiverà “senza sconti”. “L’on. Luigi Di Maio sollecita, chiamandomi direttamente in causa, delle scuse in relazione a quanto riportato da alcuni nell’ambito della vicenda delle polizze assicurative – scrive Iacopino -. L’on Di Maio sa che non amo sottrarmi alle responsabilità e la stessa sindaca Virginia Raggi ne è consapevole tanto che ritenne di dovermi pubblicamente ringraziare quando qualcuno ipotizzò un suo ruolo tra i supporter del leader di un altro movimento politico. Personalmente credo che su questa vicenda, quanto meno in relazione alle polizze, i giornalisti e la magistratura dovrebbero, separatamente è auspicabile, fare una riflessione.Non ho difficoltà ad ammettere che ho letto cronache, ricche di particolari e interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con la verità documentale che era già a disposizione della magistratura”.
“Ma sono da sempre e resto contrario alle generalizzazioni e ai processi sommari, sia se si tratta di politici sia se riguardano i giornalisti – sottolinea ancora -. Le considero nemiche della verità. Colpevolizzare una intera categoria, come fa il vicepresidente della Camera, significa offendere migliaia di colleghi che ogni giorno lavorano per informare correttamente i cittadini. Per questo motivo invito l’on. Di Maio a segnalare i casi di comportamenti a suo avviso deontologicamente scorretti, tenuti eventualmente da singoli colleghi nel riportare i fatti sopra citati”.
“L’Ordine dei giornalisti – conclude -, come è sempre avvenuto, invierà ai Consigli territoriali di disciplina competenti, senza alcuna omissione, le segnalazioni che gli saranno recapitate. E senza sconti: c’è bisogno di verità piena, senza effetti speciali”. (ANSA).