Libero finisce nel mirino del M5S e non solo. Il quotidiano oggi dedica l’apertura a Virgini Raggi proponendo in prima pagina una foto della sindaca di Roma accompagnata dal titolo ‘Patata bollente’ e dall’editoriale del direttore Vittorio Feltri, che ha parlato dei guai della grillina accostandoli a quelli che avevano coinvolto Silvio Berlusconi, con le “cene di Arcore” . “Libero, eccola l’informazione italiana!”, ha tuonato tra i primi Beppe Grillo, attaccando il giornale prima su Twitter e poi dal suo blog. “Libero Quotidiano nel 2016 ha perso il 16,3% dei suoi lettori rispetto al 2015. Il 2017 è appena iniziato”, ha scritto il comico invitando attivisti e lettori a scrivere ai direttori responsabile ed editoriale del quotidiano Pietro Senaldi e Vittorio Feltri.
#Libero, eccola l’informazione italiana!
Direttore Responsabile: @psenaldi
Direttore Editoriale: @vfeltri
Scrivetegli! pic.twitter.com/XVbHKpZbug— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 10 febbraio 2017
Sempre via social hanno detto la loro alcuni tra i più noti esponenti del movimento, come Luigi Di Maio che ha cinguettato: “Non so se sia sessismo o semplice idiozia, in ogni caso mi fa schifo. La mia solidarietà a Virginia Raggi. La stampa ha superato ogni limite”, mentre per Danilo Toninelli, ha incoraggiato la Raggi scrivendo: “I giornaloni hanno toccato il fondo. Prova che sei sulla strada giusta”.
Non so se sia sessimo o semplice idiozia, in ogni caso mi fa schifo. La mia solidarietà a @virginiaraggi
La stampa ha superato ogni limite pic.twitter.com/tgB0PAsnlA— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 10 febbraio 2017
“Se vuoi sapere come umiliare una nobile professione come quella del giornalista leggi libero questa mattina e poi non comprarlo mai più. (In effetti già quasi nessuno lo compra più). Virginia non ti curar di loro ma guarda e passa”, il commento di Roberto Fico.
“Quello mosso oggi contro Virginia Raggi è un vero e proprio attacco sessista. Di così volgari non ne avevo mai letti prima. E’ qualcosa di vergognoso, deplorevole, perché un simile attacco offende la dignità di ogni donna”, ha scritto invece su Facebook la grillina Roberta Lombardi, chiamando in causa l’Ordine dei giornalisti e invitandolo a prendere in esame quanto scritto dal giornale. “Il punto più basso mai registrato dal giornalismo della carta stampata”, ha commentato invece Michela Montevecchi, ricordando i trascorsi politici di Antonio Angelucci, editore del giornale deputato di Forza Italia, e definendolo “noto per il suo assenteismo record (99,5%) alla Camera”.
Interventi anche da parte dei presidenti di Camera e Senato. Laura Boldrini ha parlato di “giornalismo spazzatura”, mentre Pietro Grasso ha scritto: “Libero sì ma non di insultare volgarmente con allusioni oscene”, invitando Feltri a chiedere scusa.
Piena solidarietà alla sindaca @virginiaraggi per volgarità sessista del quotidiano #Libero. Questo è giornalismo spazzatura
— laura boldrini (@lauraboldrini) 10 febbraio 2017
#Libero si, ma non di insultare volgarmente con allusioni oscene. @vfeltri chieda scusa a @virginiaraggi.
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 10 febbraio 2017
Solidarietà e vicinanza alla sindaca di Roma è stato espresso in una nota anche dall’Ordine dei giornalisti del Lazio, che definiscono l’articolo ed il titolo “offensivo, allusivo e sessista”. “Abbiamo ricevuto esposti e segnalazioni anche da parte di singoli cittadini.Riteniamo che articoli di questo tenore ledano la dignità dell’intera categoria dei giornalisti”.
“Trovo disgustoso quel che appare oggi su Libero, riferito allusivamente alla vita privata di Virginia Raggi. Debbono essermi sfuggite le reazioni delle signore che insorgono indignate quando si ironizza o si fanno battute volgari sulle donne. Attendo di vedere che vincerà il premio “l’imbecille di turno” considerando questa mia dichiarazione un attacco alla libertà di stampa”, il commento del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino.
“Patata bollente, l’affare s’ingrossa” titola ora sul suo sito il quotidiano, citando gli interventi delle alte cariche dello Stato e soprattutto come l’invito di Grillo di scrivere ai direttori. “Pronta la pioggia di insulti per un pacato confronto su giornalismo e affini”, ironizzano: “La più classica delle shitstorm social, con tanto di hashtag gentilmente dedicato, #Libero”.