Un codice etico per la Lega Pro ispirerà l’azione dei tessati ai valori olimpici. E un comitato vigilerà sul rispetto delle regole come il fair play e l’antidoping. Francesco Cirillo alla presidenza e Paola Ferrari vice

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Dario Falcini – “Il nostro è un modo nuovo di intendere lo sport, basato sui valori. Oggi c’è una cultura dominante della massimizzazione del risultato sportivo e di quello economico. Noi vogliamo portare avanti l’altro calcio: l’agonismo non può prescindere dalla logica del rispetto e dall’etica”. Così Gabriele Gravina, Presidente della Lega Pro, che presso la Sala Buzzati del ‘Corriere della Sera’ ha presentato venerdì scorso il Codice Etico della terza serie del calcio italiano.

Il documento detta la filosofia e le norme entro cui il torneo, più volte in passato al centro di inchieste, come quella recente sul calcio-scommesse, si dovrà d’ora in poi muovere. Il Codice dovrà essere osservato da tutto il personale della lega e da tutti i tesserati delle società sportive. Il quadro di riferimento sono i valori olimpici: il rispetto, l’amicizia, la lotta alle discriminazioni, la legalità.

 

Tra gli articoli si legge il rifiuto del doping e di altre pratiche illecite, l’ossequio ai principi del fair play, il rifiuto della violenza, la tutela della privacy degli atleti. Correttezza e trasparenza dovranno orientare anche la gestione economica delle società. Ciò è particolarmente importante visti i tanti precedenti poco edificanti da questo punto di vista. Vanno evitati i conflitti di interessi, incentivate le iniziative sociali e benefiche.

Per vigilare sul rispetto di queste regole e principi la Lega Pro ha istituito un Comitato etico, che resterà in carica un quadriennio olimpico e valuterà i casi che necessitano di richiami o sanzioni.

“Speriamo di dare un contributo di sostanza al mondo dello sport. Le recenti notizie sul doping in Russia ci fanno capire gli abissi in cui si può cadere. Vogliamo fare sì che sempre meno inchieste riguardino il mondo del calcio”, dice Francesco Cirillo, ex Vice Direttore Generale della Polizia di Stato e oggi dirigente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nominato Presidente del Comitato Etico.

La vicepresidente dell’organismo è la conduttrice Rai Paola Ferrari, a sua volta presente alla giornata di lancio. “Ci vuole coraggio a parlare di etica oggi, ma è importante capire che certi valori non passano mai di moda. In Lega Pro l’età media è attorno ai 25 anni: bisogna sempre cercare di portare avanti il meglio dell’uomo che c’e in noi. Vigileremo, stigmatizzeremo, ma daremo anche consigli”, le sue parole.

A completare il Comitato ci sono: Domenico Giani, Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile di Città del Vaticano, Salvatore Festa, anche lui impegnato nella sicurezza vaticana, l’arcivescovo Pietro Santoro e Luigi Curatoli, oggi Direttore Generale del Grande Progetto Pompei.

Nel corso della giornata sono stati raccontati alcuni dei progetti di inclusione già presenti in Lega Pro. Su tutti quello della Feralpisalò, che ha lanciato ‘Senza di me che gioco è?’, la prima scuola calcio per ragazzi con disabilità di una società professionistica con sede allo stadio Rigamonti di Brescia.

“Abbiamo obiettivi ambiziosi: restituire a questi ragazzi benessere emozionale e sano divertimento, abbassare la soglia di competitività, creare inclusione sociale, autodeterminazione, sviluppo della persona e indipendenza”, ha detto Isabella Manfredi, direttore comunicazione della Feralpisalò.

Infine, sono state gettate le basi per sviluppare il secondo campionato di Quarta Categoria, dopo quello iniziato in Lombardia con le squadre di A. La sperimentazione partirà in Emilia Romagna e Toscana con 18 squadre coinvolte. Saranno creati due gironi di atleti con deficit cognitivi o relazionali, le squadre saranno adottate da realtà importanti del nostro calcio. Il progetto, che porterà a un vero torneo, sarà coordinato dalla Reggiana e da Asd Calcio 21.