Terzo giorno di sciopero a Radio Sportiva. E l’Associazione Stampa Toscana, d’intesa con la Federazione Nazionale della Stampa, si schierano coi colleghi. “Purtroppo”, si legge in una nota, “da parte dell’azienda, non sono arrivate disponibilità capaci di risolvere i problemi che da anni si trascinano sulle spalle dei giornalisti impegnati, senza un regolare contratto di lavoro, nelle trasmissioni che iniziano alle 8 e terminano alle 24. Questo impegno, che si protrae da 6 anni, si chiama lavoro a tempo pieno e deve essere regolato dalle leggi e dal contratto di categoria”.

Ast e Fnsi si dichiarano “ancora disponibili ad una trattativa in nome dei colleghi, ma in mancanza di disponibilità si vedranno costrette a fare i passi che la legge consente”.
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— Simone Bargellini (@SimBarg) February 14, 2017
Solidarietà e vicinanza ai giornalisti in sciopero anche da parte del presidente dei Coni Giovanni Malagò, Consiglio regionale della Toscana, Comune di Firenze, Ordine dei giornalisti“. Il sindacato fa sapere che “vigilerà per evitare eventuali illegittime pressioni che l’editore potrebbe porre in essere per fare continuare le trasmissioni senza i giornalisti in sciopero.

Anche la Consulta dei Cdr della Toscana si “è schierata a fianco dei colleghi e delle colleghe di Radio Sportiva, che da mesi rivendicano i propri diritti. La situazione che si è creata appare paradossale, con un’azienda che fa numeri da grandissima emittente, quasi nazionale, ma formalmente avrebbe – lo dimostrano persino le visure camerali al 2015 – un solo dipendente”.
“I giornalisti che hanno fatto la fortuna di Radio Sportiva ora sono praticamente tutti fuori dall’emittente”, spiega la Consulta dei Cdr. E ciò “solo per avere rivendicato dignità professionale e il frutto del proprio lavoro. Facciamo appello a tutto il mondo sano dell’imprenditoria, del lavoro e della politica per risolvere, positivamente, questa vicenda. Il diritto di tutti i cittadini a una informazione pulita e di qualità passa dal rispetto della dignità e del lavoro dei giornalisti. La Consulta dei Cdr sostiene il lavoro fatto finora dall’Associazione stampa toscana e dall’Fnsi a difesa dei colleghi”.
