Nel salone di Palazzo Madama, che un tempo fu sede del Senato sabaudo, si potevano riconoscere tutti i nomi eccellenti delle istituzioni cittadine, dalla sindaca Chiara Appendino al presidente della Regione Sergio Chiamparino. Ma anche importanti imprenditori e professionisti, la presidente di Poste italiane Luisa Todini, che è giunta con il prezioso francobollo dedicato al compleanno, lo storico Valerio Castronovo, il maestro Michelangelo Pistoletto, e ‘i promessi sposi’: il presidente Carlo De Benedetti e l’ad Monica Mondardini dell’Editoriale L’Espresso, accompagnati dai manager apicali del gruppo, e l’amministratore delegato di Itedi Luigi Vanetti e il direttore generale Maurizio Scanavino. A far da padrone di casa, John Philip Jacob Elkann.
Una giornata intensa, quella del 9 febbraio scorso: al mattino con la presentazione del libro di Castronovo sulla ricca e pluricentenaria vita del giornale, poi l’annullo filatelico del francobollo illustrato da Pistoletto e infine l’inaugurazione della mostra fotografica, testimonianza tangibile della storia e delle vicende umane e politiche raccontate e vissute dal giornale. Al pomeriggio all’Auditorium del Lingotto uno scenario ancor più istituzionale grazie alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Appendino e di Chiamparino, del prefetto, degli alti gradi delle Forze armate, ma anche con un pubblico composto da molti bambini e giovani e una galleria affollata dai dipendenti di Itedi. Né potevano mancare i direttori che dal 1990 si sono succeduti alla guida del quotidiano (eccezion fatta per Arrigo Levi che ha inviato un messaggio video) e che dal palco hanno parlato, in modo leggero e a tratti commosso, della propria esperienza alla guida della celebre e celebrata testata.

Nulla è stato lasciato al caso. La scelta del solenne edificio in piazza Castello ricordava ai torinesi la centralità della Stampa nella storia e nella vita della città proprio in un momento in cui sta per cambiare la proprietà del giornale con il passaggio della casa editrice posseduta dalla Fiat e governata dalla famiglia Agnelli dal 1920 al Gruppo Editoriale L’Espresso. Fca, diventato un gruppo internazionale con sede legale in Olanda, esce dunque di scena. L’operazione è stata decisa un anno fa da John Elkann, fortemente persuaso dell’utilità di creare un gruppo “leader italiano nel settore dell’informazione multimediale quotidiana e periodica”, come ha spiegato nel suo intervento al Lingotto. È stata questa la prima volta che Elkann ha affrontato pubblicamente temi di carattere civile e sociale. Il suo si è dimostrato un discorso ricco di orgoglio per il ruolo svolto dalla Stampa per la sua “inclinazione – diciamo pure, la sua ambizione – a favorire il progresso della società italiana verso posizioni liberali e moderne, muovendo da un profondo senso dello Stato e da un radicato sentimento laico e democratico”. Elkann ha poi voluto aggiungere che “questa caratteristica forse ha contribuito nel tempo ad alimentare l’immagine seria, a tratti austera e magari anche un po’ rigida del giornale.
L’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 480 – Febbraio 2017