Il closing per la cessione del Milan slitta ancora, ma continua la trattativa. Fininvest: valutata la possibilità di stipulare un accordo con Ses

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Fininvest “sta valutando positivamente la possibilità di stipulare un accordo con Sino-Europe Sports per arrivare a un accordo per la cessione Milan in tempi brevi”. Questo il senso della comunicazione della holding della famiglia Berlusconi agli azionisti, letta dall’ad rossonero Adriano Galliani in apertura dell’assemblea del club che avrebbe dovuto sancire l’ingresso dei nuovi soci cinesi di Sino Europe Sports, con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Fininvest, che detiene il 99,93% del Milan ha voluto così fare il punto sulla trattativa con la cordata cinese, spiegando che “non si sono verificate le condizioni sospensive” del contratto e quindi “il closing non potrà avere luogo in data odierna come previsto”.

Nella foto, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani (foto Olycom)

Di conseguenza l’azionista di maggioranza ha proposto di non prendere alcuna deliberazione sui punti all’ordine del giorno dell’assemblea inizialmente convocata per il passaggio di proprietà del club, quanto meno slittato visto che Ses ha chiesto a Fininvest una nuova proroga del closing di un mese in cambio di una terza caparra da 100 milioni di euro.

“Per mera completezza di informazione – è la conclusione del messaggio della holding della famiglia Berlusconi -, Fininvest precisa comunque che sta valutando positivamente la possibilità di stipulare un accordo con Ses al fine di giungere alla cessione della propria partecipazione in Ac Milan in tempi brevi”.

A questo punto, i cinesi di Sino-Europe Sports avrebbero ancora qualche giorno di tempo per tenere in vita la trattativa per l’acquisto del Milan. Stando a quanto riporta l’agenzia Ansa, non sarebbe infatti ancora stato trovato l’accordo con Fininvest per la proroga di un mese del closing. Gli advisor delle due parti sarebbero al lavoro per la stesura del nuovo contratto – che dovrebbe impegnare il misterioso gruppo di Yonghong Li a versare una seconda caparra da 100 milioni di euro a Fininvest entro venerdì prossimo – nonché a presentare una serie di garanzie finanziarie.

L’impressione è che se non verrà trovata un’intesa entro giovedì la trattativa sia destinata a saltare, con i cinesi che perderebbero i 200 milioni di euro già versati alla holding della famiglia Berlusconi.

Nel tardo pomeriggio il commento alla vicenda della cordata cinese. “Nel manifestare il proprio disappunto per i ritardi nella finalizzazione del closing, dovuti a cause al di fuori del suo controllo, SES conferma di essere fortemente impegnata a continuare a lavorare con Fininvest per raggiungere il closing il prima possibile e che un dettagliato piano di investimenti è già pronto”.

Nella nota anche la replica alle notizie circolate in giornata secondo cui il presidente Yonghong Li a fine anni Novanta sarebbe stato al centro di una truffa ai danni di 18 mila risparmiatori. “Con riferimento alle notizie pubblicate oggi da un quotidiano italiano che riprendono un vecchio articolo cinese e riguardanti supposte pendenze passate riferite a Yonghong Li, SES con fermezza informa che queste notizie sono completamente prive di fondamento”.