Accordo da 40 milioni tra Federgolf e Infront. Partnership della durata di 11 anni che coinvolgerà in tutto 129 eventi, compresi 11 Open d’Italia e la Ryder Cup 2022

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Un accordo della durata di 11 anni, per un valore economico di 40 milioni di euro con l’obiettivo rafforzare e rilanciare l’immagine del golf in Italia puntando su marketing, eventi, innovazione digital e sviluppo commerciale. Sono questi i numeri e gli scopi della partnership che la Federazione Italiana Golf ha siglato con Infront Sports & Media e che coinvolgerà in tutto 129 eventi, 11 edizioni dell’Open d’Italia, 88 gare dell’Italian Pro Tour e 30 manifestazioni del percorso Road to Roma 2022 che rientrano nel Progetto Ryder Cup 2022.

“Siamo arrivati a un punto tale da poter dissipare tutti i dubbi: il futuro del golf sarà radioso”, il commento del numero uno della Fig e di Coni Servizi, Franco Chimenti, durante la presentazione ufficiale dell’accordo, avvenuta il 13 aprile, a poche ore dall’annuncio del sì del Governo alla fidejussione necessaria per organizzare la Ryder Cup a Roma nel 2022. “Il fatto che un colosso internazionale come Infront decida di investire nel nostro progetto dimostra quali siano le potenzialità di questo sport”, ha detto ancora Chimenti. “Questa operazione è di livello mondiale e darà frutti clamorosi”.

Nella foto, da sinistra: l’ad di Infront, Luigi De Siervo; il numero uno di Fig e di Coni Servizi, Franco Chimenti; il dg del progetto Ryder Cup 2022, Gian Paolo Montali

L’accordo rappresenta uno dei più importanti impegni commerciali siglati finora nella storia di Infront e della Federgolf e secondo Luigi De Siervo, ad della stessa Infront – intervenuto alla presentazione insieme al dg del progetto Ryder Cup 2022, Gian Paolo Montali – “rappresenta un cambio di passo” per la società, soprattutto in Italia. “Accordi di grande respiro temporale possono consentirci di lavorare con tranquillità, incidendo in maniera significativa sulla trasformazione di questo sport”, ha precisato il manager.

“La Ryder Cup è una grande opportunità per tutto lo sport italiano, anche alla luce dell’occasione mancata con la candidatura olimpica di Roma 2024”, ha affermato invece nel suo saluto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, definendo la firma “la chiusura di un percorso” che ha visto coinvolto anche il Governo e in particolare il ministro Lotti.