Nell’anno dell’elezione di Trump e della Brexit le sottoscrizioni di abbonamenti digitali per i principali giornali e gruppi editoriali americani hanno subito una spinta. A certificarlo un’analisi del sito Statista.com che ha messo a confronto i dati registrati nell’ultimo quadrimestre del 2016 con quelli dello stesso periodo del 2015. Secondo il sito i numeri non possono essere che interpretati come un segnale di come progressivamente i lettori abbiano accettato l’idea che anche i contenuti online possano essere pagati, e di come, in fondo, nonostante le valutazioni negative di Trump, la qualità del lavoro delle testate sia ancora apprezzata.
Entrando nel dettaglio, ad aver registrato i tassi di crescita più alti sono stati i gruppi Tronc, con testate come il ‘Los Angeles Times’, e Gannett, con i suoi brand di news locali, che hanno visto picchi rispettivamente dell’82% e del 62%.
Seguono il ‘New York Times’, con una crescita del 47%, e più di 275mila nuovi abbonati digitali raccolti solo nei mesi tra ottobre e dicembre, e il ‘Wall Street Journal’, che ha superato il milione di sottoscrizioni, con un incremento del 30%.
A chiudere la top five il ‘Financial Times’, che ha registrato un +15%, raggiungendo a fine 2016 quota 650mila sottoscrizioni.