Alle 9 di mattina di domani lunedì 22 maggio si terrà il Consiglio Rai più lungo e più complesso. O anche il più breve nella sua storia. Dipenderà tutto da come si muoverà il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
Primo punto dell’ordine del giorno c’è il Piano per l’Informazione sul quale l’intero CdA è contrario, in testa a tutti la loro Presidente Monica Maggioni. Se la discussione porterà ad un voto, l’esito scontato sarà la bocciatura del Piano (compresa la nomina di Milena Gabanelli a capo di una nuova testata per l’informazione digitale e web); ed il no al Piano suonerà come una palese sfiducia nei confronti del direttore generale.
Se le cose andranno così e se Campo Dall’Orto non riuscirà ad evitare il voto, le sue dimissioni sono quasi certe. Quasi però, perché i consiglieri, in queste ultime ore, sono alle prese con un serio problema. Chi prenderà il posto del DG dimissionario, ammesso che si dimetta? Qui la situazione si complica. La proposta di nomina spetta infatti all’azionista MEF cioè al governo. Al Consiglio il compito di trovare l’intesa sul nome proposto ed approvare. A Prima Comunicazione risulta che l’unico candidato al momento gradito al governo ed a buona parte del CdA sia Giancarlo Leone, ex manager aziendale ora Presidente dell’Associazione Produttori Televisivi e amministratore delegato di Q10 Media, la società da lui fondata che si occupa di comunicazione e business multimediale. Ma Leone ha detto di no. L’ha fatto nei giorni scorsi con un tweet ripreso dalle agenzie di stampa e con una suo editoriale nel Blog di Q10 Media dal titolo inequivoco “Indietro non si torna, avanti tutta!”.
In questo contesto come potrà il CdA aprire una crisi al buio e con quali possibilità per il governo di sbrogliare la matassa? Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si è da subito chiamato fuori in questa disputa ed il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda è contrario ad un cambio al vertice a ridosso di decisivi passaggi politici quali l’accordo per una nuova legge elettorale e la successiva incandescente campagna elettorale per le legislative (si voterà a novembre o a febbraio?).
In Rai non sono contenti di come Campo Dall’Orto ha gestito il suo mandato che conta 21 mesi di polemiche infinite su nomine, Anac, assunzioni, dimissioni di Verdelli, gestione del tetto sugli stipendi, ritardi nei Piani di produzione. Ed il PD (soprattutto per bocca del renziano Anzaldi) lo ha criticato senza sconti pur avendolo di fatto fortemente voluto alla guida della Rai. Ma senza una soluzione forte e condivisa chi si assumerà la responsabilità di una crisi al buio e di una eventuale scelta di successione al DG i cui esiti saranno imputati direttamente a Matteo Renzi?
Nonostante tutto ciò la più decisa di tutte sembra la Presidente Maggioni che farà di tutto per chiudere la partita. Pur di far concludere l’esperienza dell’attuale DG sarebbe pronta a sostenere la nomina di Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema. La sua inesperienza nel settore dell’informazione e della gestione delle complessità aziendali (è da oltre 20 anni nel settore cinema con compiti prima di controller e poi di DG e infine di AD di Rai Cinema) potrebbe essere supportata proprio dalla Maggioni con alcune deleghe pesanti che potrebbe ricevere dal Consiglio.
Poche idee ma confuse, come direbbe Flaiano. Ora il pallino è in mano al Consiglio. Come lo giocheranno lo sapremo molto presto. E con quali ripercussioni sul segretario del PD lo si vedrà. Di certo questa situazione gioverà alla concorrenza. Tutto si può dire di Campo Dall’Orto ma i risultati di ascolto e di raccolta pubblicitaria della Rai sono positivi ed un cambio al vertice nell’imminenza della presentazione della nuova stagione televisiva renderà difficile ed in salita il corso della Rai, alle prese anche con la possibile defezione di molti artisti di prestigio quali Fazio, Angela, Giletti e molti altri.
La tempesta perfetta è in arrivo. Ed i manovratori sono indecisi sulla rotta. Forse il Cavallo di Viale Mazzini sta per essere sommerso ed i cavalli non sanno nuotare.