Roberto Borghi – Il mercato radio va bene. Anzi, stando ai numeri e alle ricerche presentate oggi a Milano all’evento Radiocompass, è forse il mezzo che meglio regge la nuova era digitale. E’ resiliente, come si usa dire, ed è perfetto per completare il media-mix di chi vuole investire bene i suoi soldi. “La radio cresce negli ascoltatori e nel consumo, la sua forza non è muscolare, sta piuttosto nella sua intelligenza e capacità di arrivare dentro le persone”, dice Roberto Binaghi, chairman e ceo di Mindshare, organizzatrice dell’evento con Fcp-Assoradio con la partecipazione di Manzoni, Mediamond, Openspace, Rai Pubblicità, RDS Advertising, System24, Teamradio.

La radio cresce e ha buoni margini di crescita. “In Italia la pubblicità su questo mezzo costa un terzo della televisione ed è più accessibile e più forte che in altri Paesi, condizioni che offrono margini di espansione”, dice Binaghi. “Il trend degli ascoltatori registra una continua crescita ed è il mezzo con maggiore penetrazione sul target 15-45 anni. Anche la raccolta pubblicitaria registra un segno positivo. Il paragone con tv e Internet, mostra per quest’anno una crescita del 13% rispetto al 2014”.
Le campagne sulla radio aiutano i consumatori nella scelta d’acquisto e incrementano le ricerche sul web della marca pubblicizzata.
L’evento RadioCompass ha accolto anche l’intervento di Vincenzo Russo dedicato al neuromarketing applicato alla comunicazione radiofonica. “La radio facilita il rilascio di dopamina nel cervello, attiva il sistema limbico e il circuito della ricompensa come il cibo, le droghe e il sesso”, dice Russo dai cui studi emerge che l’inclusione della radio nel media-mix aumenta l’attenzione allo spot, l’interesse verso il messaggio pubblicitario e il ricordo vivido e dettagliati incrementando l’efficacia pubblicitaria. “Una strategia integrata che prevede la trasmissione dello spot su tutti e tre i media consente di raggiungere in maniera più efficace gli obiettivi pubblicitari in termini di attenzione allo spot, risposta emozionale e ricordo”, precisa il professore.
Marco Brusa ha invece presentato uno studio sulla radio come mezzo data-driven secondo cui gli ascoltatori presentano comportamenti di navigazione più «dinamici» rispetto alla media della popolazione on-line. Fenomeno ancora più rilevante per gli Heavy ascoltatori del mezzo. Inoltre per alcune classi di interesse la radio assume un ruolo «elettivo» per il consumatore rispetto agli altri mezzi. Tra queste classi troviamo delle conferme (automotive, finance, business) ma anche delle novità (shopping, style e fashion, technology), per molte altre, la complementarietà della Radio con un altro mezzo permette di migliorare gli indicatori di affinità. ” Abbiamo dimostrato grazie ai dati”, dice Brusa, “come la radio sia un ingrediente fondamentale nelle strategie consumer-centric”.
Il Radiocompass 2017 che si è svolto nella sala Bianchi di Via Monterosa 91 (la sede del Sole) è stata anche l’occasione per un divertente confronto sull’engagement del mezzo e sul rapporto con i social network tra protagonisti del microfono come Linus, Daniele Bossari, Ringo, Nicoletta De Ponti, Matteo Caccia, Rossella Brescia, Giuseppe Cruciani e Luca Viscardi.