Telecom investe in Italia 4 miliardi l’anno e dal 2014 a oggi “la copertura in banda larga fissa è piu’ che raddoppiata”, passando a oltre il 65%. E’ il bilancio stilato dal presidente di Tim, Giuseppe Recchi, in un’intervista pubblicata oggi sul ‘Corriere della Sera’ nel giorno in cui si riunisce il Cda della telco che potrebbe, secondo i rumor, sancire il passaggio di consegne al vertice con l’ad di Vivendi, Arnaud De Puyfontaine. “Ho sempre detto che un manager è al servizio dell’azienda e qualunque mia decisione sarà nell’esclusivo interesse di Tim”, ha spiegato Recchi. “In tre anni abbiamo ridato a Tim quello smalto e quel ruolo che le competono, sia dal punto di vista dei risultati economici sia industriale e di immagine”, ha rivendicato il manager. “A partire dal 2014 abbiamo deciso di intraprendere un percorso di investimenti per accelerare la diffusione della banda ultralarga, confermato e rafforzato ulteriormente negli anni successivi”, ha ricordato Recchi. “Oggi siamo il primo investitore in Italia con capitali privati: investiamo circa 4 miliardi all’anno, 11 miliardi nel triennio 2017-2019. E i risultati ci stanno dando ragione”, ha specificato, ribadendo come dal 2014 a oggi la copertura in banda ultralarga fissa sia “piu’ che raddoppiata, passando a oltre il 65%”, mentre più di 16 milioni di case “dispongono di velocità da 30 a 1000 mega al secondo”. “Vantiamo oltre 13 milioni di km di fibra ottica posata”, ha aggiunto. “Abbiamo anche radicalmente cambiato l’immagine percepita dell’azienda con una campagna pubblicitaria diventata virale”.

Su Vivendi, Recchi ha osservato che “in Tim sono entrati come investitori industriali e di lungo termine dando nuove prospettive di crescita. E questo non può che essere una buona cosa per l’Italia e per Tim, che è un’azienda italiana, con personale italiano e focalizzata sul mercato italiano”.
Alla domanda se il futuro di Tim sia nella tv Recchi ha replicato: “Il nostro settore sta andando indubbiamente verso la convergenza e i contenuti. L’attività core di Tim è vendere connettività”. “Il video e piu’ in generale i contenuti servono a offrire quei servizi necessari a fidelizzare i nostri clienti anche attraverso le piattaforme Tim Music e Tim Vision”. Persidera, la società che Vivendi vi chiederà di vendere per poter ottemperare alle disposizione dell’Ue, è strategica per questo disegno? “Come già comunicato, nessuno ci ha chiesto nulla e oggi non lo abbiamo all’ordine del giorno”.