Il progetto di Google per un adblocker integrato all’interno del suo motore di ricerca, Chrome, preoccupa gli editori e le aziende che operano a vario titolo sul web, investitori pubblicitari in primis. A lanciare l’allarme è AdAge, che spiega come il nuovo filtro di Google Chrome dovrebbe bloccare i formati troppo invasivi.
A farne le spese, confida ad AdAge una figura apicale di un’agenzia che preferisce rimanere anonima, potrebbero essere soprattutto, i “piccoli editori”. E aggiunge: “Google è troppo potente, è per questo che possono fare questo tipo di cose senza incontrare alcun tipo di resistenza”.
