Reti, da vent’anni punto di riferimento del mondo delle relazioni istituzionali e della comunicazione, vara un’importante operazione di rebranding

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Contenuto sponsorizzato    Reti, un marchio storico ma anche una start up dinamica, fatta da un gruppo di giovani professionisti, rinnova il suo volto e cambia pelle. Dal restyling del logo alla ridefinizione della comunicazione corporate, ma anche un nuovo sito con una veste dinamica e completa.

Il nuovo marchio che prende ispirazione dal precedente: dal vecchio simbolo è stata estrapolata una delle due corde che si intrecciano e che da sola ricorda la “R” di Reti. Questa forma sinuosa e dinamica è stata poi inserita in un cerchio che completa così il nuovo logo aziendale.

Giusi Gallotto, CEO di Reti, ci racconta il presente e gli obiettivi raggiunti, ma soprattutto, il futuro di un’azienda che da quasi vent’anni continua a essere un punto di riferimento all’interno del mondo delle relazioni istituzionali e della comunicazione.


 Giusi, parliamo di questa recente operazione di rebranding che ha coinvolto tutti gli aspetti della comunicazione corporate. Come fa una realtà che lavora da quasi 20 anni a rinnovarsi completamente continuando però a comunicare idea di affidabilità e alta professionalità?
Lo spirito innovativo ha sempre caratterizzato il marchio Reti sin dalla sua nascita. Questa capacità di adeguarsi al cambiamento caratterizza anche la nostra nuova realtà. Nel corso degli anni abbiamo concentrato gli sforzi per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche e normative, che hanno riguardato il nostro settore. Il mondo intorno a noi, la politica e non solo, cambia velocissimamente e per rimanere sul mercato ed essere competitivi bisogna saper avere visione. Pensiamo appunto all’importanza sempre maggiore di saper comunicare bene il proprio brand, all’importanza delle digital PR, del content managing e di tutti gli altri “nuovi” servizi che i clienti oggi ci chiedono. Il “segreto” è progettare giorno dopo giorno avendo come obiettivi principali la professionalizzazione e l’innovazione.

Sempre a proposito di innovazione, si parla appunto di nuovi lavori e di digitalizzazione anche in settori come quello delle PR. Eppure, l’importanza delle relazioni e del “faccia a faccia” è innegabile, soprattutto per chi si occupa di comunicazione e relazioni istituzionali. Quanto è dunque ancora fondamentale costruire e coltivare un network per una società che si occupa di relazioni istituzionali?
Uno dei punti di forza di Reti è il suo network di relazioni, la galassia di colleghi, amici e diverse professionalità che l’azienda ha coltivato nel corso di questi anni. Questo non significa però che “bastano le conoscenze” per andare avanti e rimanere competitivi. Al contrario, la differenza la fanno soprattutto le competenze, la conoscenza ed il rispetto delle istituzioni. Non è la relazione in sé ad essere fondamentale, ma i contenuti che la animano e la rendono solida e stabile. Nel nostro lavoro ci vuole tanta esperienza, professionalità e dedizione.

Giusi Gallotto, CEO di Reti,
Giusi Gallotto, CEO di Reti

 La vostra nuova sede di Piazza di Pietra si trova in pieno centro, in una delle zone più suggestive della Capitale. Non è vero quindi che Roma “si sta svuotando” delle professionalità e delle grandi aziende del settore. Quanto è, ancora oggi, fondamentale avere una base nella Capitale per chi fa questo lavoro?
Abbiamo scelto di “doppiare” la nostra sede di Roma perché ci siamo resi conto che nel nostro lavoro è fondamentale essere sempre vicino ai centri decisionali. In realtà questo è vero per tutti i mestieri, bisogna lavorare dove le cose succedono, nel nostro caso si tratta dei Palazzi Romani e delle sedi dei Ministeri e delle grandi associazioni di categoria. Allo stesso tempo però abbiamo rafforzato la nostra presenza nei luoghi dove operano i nostri clienti. Abbiamo una unit specializzata nel local engagement che lavora a stretto contatto con il territorio e una sede operativa a Potenza dove siamo impegnati nell’attività di comunicazione nell’ambito del servizio di consulenza strategica e gestionale in materia di trasferimento tecnologico della Regione Basilicata.

A questo punto non posso non chiederle, dopo quasi vent’anni di storia e di successi del marchio Reti, quali sono le sfide per il futuro, i prossimi obiettivi e i nuovi progetti? Qualche anticipazione?
Stiamo già lavorando per adeguarci alle nuove esigenze dei nostri clienti. Come dicevo prima, i cambiamenti generano nuove necessità e richiesta di servizi che prima non esistevano. Ad esempio, non ci occupiamo più di campagne elettorali, ma siamo stati fra le prime aziende a dotarsi di un team che si occupa esclusivamente di web reputation e litigation PR. L’anno scorso, invece, abbiamo ricevuto i complimenti dell’Istituto Nazionale di Débat Public francese perché siamo stati i primi ad utilizzare la diretta Facebook per trasmettere live un incontro di democrazia partecipativa sul territorio. Infine abbiamo sicuramente intenzione di allargare la nostra rete di partnership territoriali, ad esempio con le università, avendo come “base” però sempre i nostri uffici romani. E nel 2018 di rafforzare la nostra presenza a Bruxelles.