Una convergenza franco-italiana nata per contrastare il dominio dello statunitense Netflix. Il canale francese Canal+ ha proposto al gruppo Tim di creare una joint venture per acquistare diritti televisivi e produrre film e serie originali da trasmettere su un nuovo canale televisivo. La collaborazione unirebbe in un solo marchio contenuti e infrastrutture, sotto la protezione di Vivendi, la media company francese di Vincent Bolloré, proprietaria di Canal+ e di una quota d maggioranza del 23,94% in Tim. Nel nuovo progetto, che avrà il nome di Canale+, stando a quanto riporta l’agenzia Ansa, la società di telecomunicazioni italiana terrà la quota di maggioranza, mentre la pay-tv francese fornirà alcune competenze, come ‘Studio Canal’, che già produce 25 film all’anno, e ‘Studio Plus’, specializzata nella realizzazione di serie televisive. L’operazione partirà inizialmente con 100 milioni di euro e, dopo una prima fase di lancio, cercherà di entrare nel mercato dei diritti tv sportivi. Le rispettive parti dovrebbero cominciare le prime produzioni il prossimo ottobre.

Con questa mossa Vivendi compie il primo passo verso la creazione di un’offerta televisiva nel sud Europa da contrapporre a Netflix, che in questo ultimo periodo ha raggiunto i 100 milioni di abbonati, di cui più della metà stranieri. Bolloré potrebbe giocarsi la carta di una nuova pay tv italiana anche per smarcarsi dall’impasse in cui è finito dopo la mancata acquisizione di Mediaset Premium. Dall’altro lato la nascita di un nuovo canale privato potrebbe riaprire le trattative con l’azienda guidata dalla famiglia Berlusconi, obbligata a tornare al tavolo delle discussioni per evitare di rimanere schiacciata dalla nuova concorrenza.
Dal canto suo, Telecom potrà approfittare della nuova alleanza per contrastare l’offensiva della compagnia telefonica francese Free, che entro la fine dell’anno sbarcherà sul mercato italiano, migliorando la sua proposta on-demand con i contenuti forniti dal partner d’oltralpe e alla produzione di nuovi prodotti.
La proposta sarà sul tavolo del Cda della telco italiana, in programma giovedì 27 luglio, che dovrà anche varare il nuovo assetto societario dopo l’uscita dell’ex amministratore delegato, Flavio Cattaneo. Il manager italiano dovrebbe essere rimpiazzato dall’israeliano Amos Genish, chief convergence officer di Vivendi, al quale si affiancheranno Arnaud de Puyfontaine, presidente della Telecom e ad di Vivendi, e Giuseppe Recchi, vicepresidente, creando un triumvirato.
Passando oltralpe, anche Canal+ è in cerca di un nuovo respiro. In questi ultimi anni l’emittente francese, ha subito un drastico crollo di abbonati, arrivando a perderne 500mila nel 2016. Uno scenario preoccupante, che ha costretto il marchio a un restyling, in termini di proposte e offerte. In una recente intervista pubblicata pochi giorni fa sul settimanale Le Journal de Dimanche, il direttore generale del gruppo, Maxime Saada, ha annunciato una serie di iniziative, come partenariati con alcun dei principali operatori d’oltralpe, accordi con Apple e Android per migliorare l’offerta del digitale e un piano di salvataggio di 350 milioni di euro. In questo modo, Saada ha affermato di voler passare “da 5 a 10 milioni di abbonati in tutta la Francia”, per poi migliorare anche la proposta all’estero. Quella in Italia, quindi, sembra essere la prima fase di un progetto di ampliamento su scala europea.