Per Vivendi sono “inapplicabili” le disposizioni del decreto sul golden power sia “alla luce della natura delle attività svolte da Telecom Italia sia a causa della mancanza di controllo di Vivendi sull’operatore italiano”. E’ quanto sottolinea il gruppo francese nella relazione sui conti semestrali presentati ieri alla comunità finanziaria. Nella relazione si legge anche che “una decisione è attesa per l’inizio di settembre 2017”.

Nella relazione Vivendi ricorda che lo scorso 5 agosto il governo italiano ha informato la società di avere aperto un’inchiesta formale in merito al rispetto da parte di Telecom Italia e di Vivendi di alcune disposizioni contenute nel decreto n.21 del 15 marzo 2012 che indica gli speciali poteri dell’esecutivo su attività ritenute strategiche per la difesa e la sicurezza nazionale nei campi dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
Vivendi possiede il 23,9% del capitale del gruppo italiano ma ha ribadito anche in sede di presentazione dei conti della semestrale di non esercitare alcun controllo di fatto sulla società, non essendo la sua quota sufficiente a “esercitare in modo stabile un’influenza dominante nelle assemblee”.