Non si sta più in piedi con giornalisti che prendono stipendi da 180mila euro, ereditati da Rcs e Prs. Daniela Santanchè replica alle proteste dei redattori di Novella e Visto: il mondo dell’editoria è cambiato, non cedo ai ricatti

Condividi

Daniela Santanchè intervistata da Radio Cusano Campus e Tag24 ha affrontato anche il tema legato alla sorte dei magazine Visto e Novella2000. Periodici del Gruppo Visibilia  che fanno capo alla deputata di Forza Italia, messi questa estate in liquidazione destinando al licenziamento  tutti i dipendenti, 14 tra giornalisti e impiegati. 

Rispondendo  alle proteste dei giornalisti di Novella e Visto, nell’intervista alla web radio  ha detto: “a loro rispondo che il mondo dell’editoria è cambiato. Da Sky al Corriere della Sera, al Sole 24 Ore. Questi sono giornalisti che non è che guadagnino 1200 euro al mese, che è lo stipendio medio dagli italiani. Sono giornalisti che ho ereditato da RCS e da PRS con stipendi importanti. Oggi le copie sono diminuite. La pubblicità anche, per fare dei giornali liberi bisogna saper stare sul mercato con i conti i ordine”.

Daniela Santanchè (foto Olycom)

“Se c’è ragionevolezza si possono trovare degli accordi, altrimenti l’imprenditore ha l’obbligo di rendere liberi i giornali con i bilanci in ordine. Io andrò avanti per la mia strada perché la mia strada è giusta. Molti altri editori la stanno percorrendo, magari hanno un cognome diverso dal mio e quindi nessuno ne parla. Sono a posto con la coscienza, lavoro 15 ore al giorno, faccio tutto quello che devo fare, credo nell’editoria e continuo a credere nei giornali. Continuo a investire, ma se non si prende coscienza che un certo mondo dell’editoria non può più stare in piedi, che non si possono più avere stipendi da 180.000 euro, che oggi bisognerebbe sedersi a un tavolo ed essere coscienti del tempo che si vive, non si va da nessuna parte. Stanno tanto di ricattarmi ma io me ne strafrego”.

“Faccio l’imprenditore, voglio che i bilanci siano in ordine, mi possono ricattare, scrivere comunicati, rivolgersi a Berlusconi, ma io ho la schiena dritta, vado avanti fino in fondo, perché ho il dovere di pagare i miei debiti. Sono serena, mi facciano finire tutti i giorni sui giornali, non me ne può fregare di meno. Sono dalla parte giusta e continuo a fare quello in cui credo, nel mio modo, dando ascolto a tutti e poi decidendo in prima persona, perché i soldi sono miei e decido io cosa farne”.

Clicca qui per ascoltare l’audio integrale