Il futuro dello sport passa anche dall’innovazione digitale e da un’adeguata valorizzazione delle nuove forme di professionalità legate a management, comunicazione e marketing. Di questo e molto altro ancora si è parlato al Forum Sport & Business del Gruppo 24 Ore, quest’anno alla seconda edizione. Un momento di confronto fra professionisti, esperti e analisti di un settore sempre più rilevante negli scenari economici globali.
Ad aprire i lavori Glenn Lovett e Marco Nazzari, rispettivamente managing director global e managing director Europe di Nielsen Sports & Entertainment, che hanno illustrato i trend internazionali. Seguiti da una tavola rotonda sulle prospettive future del sistema sport, con particolare attenzione all’Italia, cui hanno partecipato: Michele Uva, direttore generale Figc e vicepresidente Uefa; Daniela Sbrollini, responsabile nazionale del dipartimento sport del Pd e vicepresidente XII Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati; Mauro Baldissoni, consligere di amministrazione As Roma; Luca Businaro, presidente Assosport; Antonio Marchesi, presidente Sport, Analisi e Strategie Demet; Alberto Miglietta, amministratore delegato Coni Servizi.
“Dalla Var non si può più tornare indietro”, ha esordito il dg della Figc e vicepresidente dell’Uefa Michele Uva. “Siamo su una strada con una sola direzione e il comportamento dei tifosi e dei calciatori dimostra che siamo sulla strada giusta. Attraverso una scelta del presidente federale Carlo Tavecchio – ha aggiunto – l’Italia si è messa a disposizione della tecnologia, anche se all’inizio ci hanno preso per degli extraterrestri. Siamo riusciti ad anticipare i tempi di un anno soprattutto perché abbiamo una classe arbitrale molto preparata: Rosetti e Rizzoli sono eccellenze che il mondo ci invidia”. “Il nostro scopo ora è diventare il Paese formatore di tutte le Var del mondo; a Coverciano, infatti, abbiamo un campo addirittura per la simulazione”. Un test impegnativo saranno i Mondiali di Russia 2018: “dovremo correre – ha detto Uva – perché tra 48 arbitri di 40 diversi Paesi ci saranno problemi di lingua e molti di loro non hanno ancora sperimentato la Var. In questa attività formativa noi italiani possiamo essere la nazione di riferimento”.
Imminente è anche la predispozione di una banca dati della Figc, ha fatto sapere il dg, che aiuti a mettere ordine nell’enorme mole di informazioni di cui la federazione può disporre. Mentre per quanto riguarda la Champions League, “il più bel prodotto al mondo sul calcio”, Uva, ha ricordato come “fermarsi a quello che uno ha fatto finora è sempre un limite alla crescita. Per questo l’Uefa sta studiando nuove soluzione per migliorare questo prodotto”.

A parlare della proposta di riforma che verrà presentata mercoledì alla Camera, è intervenuta Daniela Sbrollini, vicepresidente XII Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati e responsabile nazionale del dipartimento sport del Pd. La deputata è convinta che una “riforma moderna e condivisa non possa prescindere dall’introduzione di nuovi diritti e dal confronto con le categorie”. Qualche esempio? Pieno riconoscimento delle professionalità per collaboratori sportivi qualificati, educatori e manager dello sport; nuovi diritti nel settore rivolti ai lavoratori, atleti compresi (indennità di malattia, versamento contributi pensionistici, piena tutela della genitorialità). “Tutte importanti novità contenute nella mia proposta di legge e sottoscritta da moltissimi parlamentari di tutti i gruppi”. Secondo Sbrollini, inoltre, i tempi sono maturi per una vera riforma della legge Melandri, “per uno sport di vertice più equilibrato, una miglior gestione degli incassi dei diritti tv per garantire più investimenti per gli impianti sportivi e per i settori giovanili”.
Sul fronte comunicazione, l’ad di Coni Servizi, Alberto Miglietta ha ricordato che il Coni ha predisposto una vera e propria task force interna per occuparsi dei social media. Mentre praticamente tutti i relatori sono convenuti su due punti molto importanti. La pratica sportiva per promuovere la salute, soprattutto dei più giovani, in un paese come il nostro che è secondo in Europa per obesità infantile (si stima che 1 euro investito nel sistema sport corrisponda a 3 risparmiati in spese sanitarie). E la necessità di garantire un adeguato sbocco occupazionale alle nuove professionalità che, anche grazie ai master, il mondo della formazione ormai contribuisce a creare in linea con quanto avviene nel resto del mondo. Purtroppo in Italia non sempre le società sono pronte a ricevere e adeguatamente valorizzare queste moderne professionalità. Vuoi per carenza di risorse economiche vuoi per mancanza di visione. E ciò nonostante, come è stato da più parti sottolineato, il mondo degli spender e le aziende intenzionate a investire in marketing e comunicazione lamentano la mancanza di adeguati interlocutori a questo livello, fatta eccezione per i top club e poche altre realtà.

A denunciare la lacuna di “capacità manageriali” nel sistema sport in Italia è intervenuto anche Luca Businaro, il presidente Assosport, ribadendo il fermo sostegno a tutti i master sullo sport. Un altro dei grandi problemi è quello della contraffazione del merchandising, che accomuna i club italiani ai marchi del Made in italy: con Confinudstria partirà una campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole. Mentre in termini di nuove opportunità sempre più strategico il ruolo chiave dell’ecommerce. Tutti fronti sui quali, è stato ricordato,
Sull’importanza degli investimenti in impianti e tecnologia per la crescita dello sport in Italia sono poi intervenuti Francesco Calvo, chief revenue officer del Barcellona (che ha fatto l’esempio della ristrutturazione del Camp Nou per 600 milioni di euro), Marco Foroni, responsabile di Fox Sports Italia, Francesco Anesi, coordinatore istituzionale Figc del primo Hackathon del calcio italiano che si è concluso a Trento (la seconda edizione sarà dedicata alla Var), e Tiziano Mellarini, assessore alla Cultura, cooperazione, sport e protezione civile della Provincia autonoma di Trento.
Interviste anche con i protagonisti dell’industria, come il presidente di Technogym Nerio Alessandri, e atleti rappresentativi del sistema sportivo italiano e internazionale, tra cui il campione della Nazionale italiana di sci alpino Christof Innerhofer e il velocista Filippo Tortu. Qui il programma dettagliato e i relatori.