“Siamo orgogliosi di aver collaborato con molti dei nostri partner in Cina per aiutare a costruire una comunità per un futuro comune nel cyberspazio. Io comunque non baso mai le mie azioni su come saranno percepite dalle persone o se susciteranno qualche critica. Se lo facessi, non farei mai niente”. Così il ceo di Apple Tim Cook – parlando alla Fortune Global Forum Conference a Guangzhou – ha risposto alle critiche che hanno accompagnato la sua partecipazione alla recente World Internet Conference in Cina, paese con un approccio fortemente censorio nei confronti del web. Quella alla base della conferenza sullo “sviluppo di un’economia digitale per l’apertura e benefici condivisi è una visione che condividiamo con Apple” aveva spiegato Cook.

Commentando la decisione del governo cinese di ritirare app ‘scomode’ dall’App Store Cook, riporta l’Adnkronos, ha ricordato che quando una azienda sceglie di entrare in un nuovo mercato è soggetta alle leggi e ai regolamenti di quel paese. “Con la mia mentalità americana, credo fortemente nelle libertà. Ma so anche che tutti i paesi del mondo decidono le loro leggi e regolamenti”.
“La mia speranza è che in futuro alcune delle app che sono state ritirate potranno tornare” nell’App Store, ha concluso Cook dicendo di avere “un grande ottimismo su questo”. Ad essere rimosse questa estate le app che forniscono servizi vpn, comprese quelle che permettono di aggirare la censura del governo di Pechino, e poi anche Skype.