Roberto Borghi – Per vedere Roger Federer vincere tre titoli Slam nel corso di 12 mesi come ha fatto dal gennaio 2017 al gennaio 2018 bisogna tornare indietro nel tempo di 9 anni quando tra il 2009 e il 2010 conquistò anche lì tre Slam. Da quando ha superato i 30 anni, dati alla mano, i suoi successi sono diminuiti. Ma è stato proprio lì che il supporto dei tifosi è aumentato vertiginosamente. “Forse i momenti difficili dal 2010 o 2011 sono arrivati quando non ho vinto tanto – ha ammesso Federer in una recente intervista all’edizione australiana di Fox Sports -. La gente mi ha visto faticare un po’ di più e hanno pensato che fossi più umano e da lì la mia popolarità è salita ancor di più, fino all’infortunio 2016 e il successivo ritorno”.

(…) Fare ciò che sente dentro di sé è la priorità: “Sono stato fuori 6 mesi, senza preoccuparmi se al mio ritorno sarei stato un altro giocatore o chissà quante posizioni avrei perso nel ranking. C’è qualche problema? Gli sponsor si lamentano, addio ai premi? Non mi interessa il denaro, dopo 20 anni di carriera. Voglio giocare per divertirmi, per divertire. E continuerò a farlo fino a quando mia moglie, i miei bambini, saranno d’accordo. Perché la cosa più importante è la loro – la nostra – felicità”.
Infine sulla stagione su terra rossa: “Non lo so, deciderò ad aprile dopo Indian Wells (7-18 marzo). Vedrò come gioco e come mi sento. È più che una decisione, è la decisione dell’anno. È un cambiamento di superficie e se lo faccio, è perché ne sarò convinto. Per il momento mi concentro sul cemento ma onestamente spero di giocare (il Roland Garros)”. (Tennisworld)