“Nell’Ispettore Bovara c’è qualcosa del giovane Montalbano”. Lo ha detto in un’intervista Michele Riondino, protagonista ieri sera su Rai1 de ‘La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata’, suggerendo il metro giusto per misurare il risultato in termini di ascolti della fiction ispirata ad un racconto di Andrea Camilleri e targata Palomar.
L’incrocio di culture, ma anche la distanza tra Liguria e Sicilia – che ne ‘Il Commissario Montalbano’ è rappresentato dal complicato rapporto sentimentale tra Salvo e Livia – nel film tv di ieri definiva l’identità del protagonista, Giovanni Bovara, vigatese trapiantato a Genova, di ritorno nel suo territorio d’origine come ispettore chiamato a far rispettare la tassa sul macinato. Il personaggio interpretato da Riondino, riappropriandosi della sua cultura e delle sue radici con ‘la mossa del cavallo’, vince la sfida. Come ieri del resto l’attore tarantino ha fatto portando a casa un ottimo risultato Auditel, sfiorando quota 8 milioni di spettatori con il 32,3% di share. Arrivando inevitabilmente lontano dai record del personaggio interpretato da Luca Zingaretti, ma ben sopra i risultati che aveva raggiunto interpretando nel prequel Paolomar il ruolo di Salvo agli esordi da commissario. Gli episodi della prima serie de ‘Il Giovane Montalbano’ avevano infatti ottenuto circa 7 milioni di spettatori ed il 25% di share; e quelli dell’edizione più recente circa 5,5 milioni con uno share superiore al 21%. Ieri Riondino è dunque andato meglio di Riondino, lasciando a distanza notevolissima tutte le altre proposte in onda.
Canale5 ha tentato una promozione elettorale di Nicola Porro in prima serata che si è rivelata un fallimento: il primo appuntamento di ‘Matrix Prime- La sfida dei leader’, schierando uno dopo l’altro Matteo Renzi, Pietro Grasso, Giorgia Meloni e Beatrice Lorenzin, ha riscosso soltanto 1,651 milioni di spettatori e il 7,59%. Che i leader si sottraggano allo scontro dialettico tra loro fa male certamente alle tv. Ieri il solito risultato peregrino lo hanno raggiunto anche le ‘Tribune Elettorali’ in onda su Rai2: gli incontri con i rappresentanti di +Europa (613mila spettatori e 2,12%), Insieme Italia Europa (353mila spettatori e 1,27%), Lega Salvini Premier (456mila spettatori e 1,84%) e Movimento Cinque Stelle (422mila spettatori e 2,13%) hanno raccolto spiccioli di pubblico e di share. Con Canale 5 ridotta ai minimi termini a fare il risultato a sorpresa è stata Rete4, che trasmettendo il vecchio film cult ‘Lo chiamavano Trinità’, con Bud Spencer e Terence Hill, ha conquistato ben 1,879milioni di spettatori e il 7,4% battendo l’ammiraglia di Cologno. Le altre reti? Su Italia1 il film action ‘Point Break’ ha conseguito 1,766 milioni di spettatori e il 6,9%, su Rai3 ‘Litigi d’amore’ si è fermato a 1,154 milioni e il 4,3%, su La7 lo ‘Speciale Atlantide’ dedicato al film ‘Munich’ ha prodotto 401mila spettatori e l’1,7%.
Grazie al traino di Riondino e Camilleri, Fabio Fazio ha vinto largamente in seconda serata. Con Max Pezzali, Sandra Milo, Giuseppe Bergomi, Cristiana Capotondi, Riccardo Rossi, Mago Forest e Raul Cremona tra gli ospiti, Che fuori tempo che fa ha totalizzato 1,8 milioni di spettatori e il 18,24% di share. Molto distante è arrivata Italia 1, con ‘Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco’ a 609mila spettatori e l’8,17%.
In access soliti equilibri nella gara dei talk: su La7 ‘Otto e mezzo’ ha avuto 1,666 milioni di spettatori e il 5,86% con Giorgia Meloni, Vittorio Zucconi e Monica Guerritore ospiti di Lilli Gruber; su Rete 4 ‘Dalla vostra parte verso il voto’ con Luigi Di Maio ospite di Maurizio Belpietro e con Veronica Gentili in supporto, ha avuto 1,1 milioni di spettatori e il 3,95%.