Arresti nell’inchiesta legata alla morte del giornalista slovacco Jan Kuciak, ucciso nella sua casa la scorsa settimana con la fidanzata. Stando a quanto segnalato dal quotidiano locale ‘Korzar’, la polizia avrebbe arrestato l’imprenditore italiano Antonino Vadalà, insieme al fratello Bruno e al cugino, Pietro Catroppa.
Kuciak aveva scritto su quattro famiglie calabresi, ritenute dell’orbita ndranghetista – Vadalà, Cinnante, Rodà e Catroppa – che nell’Est della Slovacchia svolgono attività imprenditoriali soprattutto nell’agricultura. Il reporter aveva inoltre rivelato i legami dell’imprenditore Antonino Vadalà con l’assistente del premier Robert Fico, Maria Troskova, e il segretario del consiglio di sicurezza, Vilian Jasan.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’UsigRai. “La Rai riprenda l’inchiesta sulla ‘ndrangheta che stava conducendo il giornalista slovacco Jan Kuciak – assassinato insieme alla sua fidanzata – e la porti a compimento, per svelare le trame a base di criminalità e affari sporchi”.
“Chi ha ammazzato Kuciak lo ha fatto probabilmente per impedirgli di completare quel reportage”.
“Per questo – ribadisce il sindacato dei giornalisti Rai – il miglior modo per onorare la memoria del reporter è proprio quella di dimostrare che nessuno può fermare la verità e la libertà di stampa. Può essere questa l’occasione per istituire il Nucleo di giornalismo investigativo più volte promesso”.
“Intanto ai tg e al giornale radio chiediamo di pubblicare l’ultima inchiesta di Jan Kuciak: a chi uccide per silenziare la verità dobbiamo rispondere con le 1700 firme dei giornalisti Rai sotto quell’articolo”.