Giro di vite dalle autorità turche sui player dello streaming online

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Giro di vite dal governo turco contro gli operatori dello streaming. La scorsa settimana infatti è stata approvata una nuova legge che consente alla RTuk, l’autorità che controlla i media, di intervenire contro i contenuti proposti da player come Netflix. Lo segnala Bloomberg, secondo cui la nuova regolamentazione imporrà ai servizi streaming e pay tv di richiedere una licenza all’autorità competente, che dal canto suo, in assenza di permessi, potrà bloccare l’accesso agli utenti a siti e portali.

La mossa è l’ultima in ordine di tempo decisa per tenere sotto controllo i media, con oltre 80 milioni di turchi ormai sempre più limitati nella scelta di cosa vedere in tv o al pc. Tribunali e agenzie governative hanno più volte bloccato l’accesso a Twitter e Youtube, con l’accusa di proporre contenuti offensive nei confronti dell’autorità, così come più volte nell’ultimo anno è stata bloccata Wikipedia.

Recep Tayyip Erdoğan (Foto Olycom)

Non è chiaro se l’ultima normativa autorizzi RTuk a bloccare YouTube e altri servizi video.

“Internet dovrebbe essere considerato come un’unica entità. Cercare di prenderne un pezzo e regolarlo da solo equivarrebbe a fraintendere ciò che è Internet” ha spiegato Taha Yucel, membro del consiglio dell’agenzia nominato dal partito AK del Presidente Recep Tayyip Erdogan, spiegando come in un certo senso ci sia poca differenza tra ciò che YouTube fa rispetto ad alcuni dei servizi di video streaming che saranno soggetti alla nuova legge.

Teoricamente ogni individuo che pubblica un video su Internet dovrebbe essere escluso dalla supervisione della RTuk, ma la formulazione vaga nel testo della legge rende difficilmente una conclusione predeterminata, secondo Ilhan Tasci, un altro membro del consiglio direttivo dell’agenzia nominato dal principale partito di opposizione, il CHP. “Se un video è visto da 100mila persone, RTUK lo considererà come un’attività individuale o lo considererà come una vera trasmissione?” si è chiesto. “In nessuna democrazia matura i governi possono decidere cosa gli adulti possono guardare”.