Sotto inchiesta interna e, soprattutto, tremendamente (e, per la prima volta molto apertamente) messo in discussione all’interno della sua stessa azienda. Non sono giornate facili per Martin Sorrell, ceo di Wpp, sospettato di “comportamenti illeciti” dal board. Le accuse riguardano un uso improprio di fondi della società, anche se le fonti del gruppo stesso hanno definito “irrilevanti” le cifre su cui è contestata la correttezza della gestione di Sorrell. Ad accendere la miccia è stato il Wall Street Journal, che ha parlato per primo della ‘crisi interna’ a Wpp. A stretto giro ha funzionato da conferma alle voci, la stessa autodifesa del manager. “Respingo le accuse senza riserve, ma riconosco che l’azienda debba indagare. Intendo – ha detto Sorrell – che questo processo venga completato in breve termine. E ovviamente, non interferirò in alcun modo nella gestione delle indagini”.

Quello che sta accadendo in queste ore sarebbe stato impensabile fino a poco tempo fa. Ma le cose cambiano. In questo periodo tutte le grandi holding della comunicazione si trovano a dovere governare una fase delicata di cambiamento strutturale del loro mercato di riferimento. E le tensioni degli azionisti si accumulano se le performance e le prospettive delle aziende in questione si rivelano non all’altezza delle aspettative.
Così perfino Sir Martin sta subendo un pressing senza tanti precedenti. Molto più intenso e determinato di quello generato dalle ricorrenti discussioni sul suo stipendio, i suoi premi ed i suoi benefit. In Wpp i giudizi sull’operato di Sorrell non sono più da molto tempo unanimemente positivi. E non solo per le performance di mercato (previsione di ricavi invariati nel 2018) e l’andamento declinante del titolo (giù del 35% negli ultimi 12 mesi). Emerge sempre di più – secondo gli osservatori e gli analisti internazionali – una preoccupazione inerente i destini futuri dell’azienda. I concorrenti francesi di Publicis hanno già attuato l’epocale cambio al vertice, con il passaggio di consegne dal mitico Maurice Levy all’agguerrito Arthour Sadoun.
In casa Wpp le soluzioni riguardanti la sostituzione dell’attuale ceo, Martin Sorrell, non sono mai state definite fino in fondo. Tra i possibili successori interni, secondo gli analisti sentiti dal Wall Street Journal ci sarebbero Mark Read, ceo globale di Wunderman, Eric Salama, ceo e chairman globale di Kantar e Lindsay Pattison, worldwide chief transformation officer di GroupM.