Facebook, spiati oltre 200mila italiani. Lunedì sapranno chi sono. Garante privacy chiede informazioni

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Gli utenti spiati nell’ambito del caso Facebook-Cambridge Analytica sono quasi il doppio dei 50 milioni iniziali e da lunedì sapranno chi sono. Secondo quanto riporta l’Ansa, Facebook ritiene che Cambridge Analytica possa aver avuto accesso ai dati di 87 milioni di utenti della propria piattaforma, contro i 50 finora ammessi. E’ una delle comunicazioni fatte da Mike Schroepfer, chief technology officer di Fb, nell’annunciare una serie di restrizioni del social media nell’ottica di proteggere meglio i dati personali degli utenti.

Mark Zuckerberg (Foto: Maurizio Pesce, Attribuzione 2.0 Italia (CC BY 2.0 IT)

“In totale, crediamo che le informazioni di Facebook di 87 milioni di persone, prevalentemente in Usa, possano essere state impropriamente condivise con Cambridge Analytica”, scrive Schroepfer. L’81,6% sono americani, con 70.632.350 milioni di utenti (81,6%) spiati impropriamente per scopi elettorali. Seguono filippini (1,4%), indonesiani (1,3%), britannici (1,2%), messicani (0,9%), canadesi (0,7%), indiani (0,6%), brasiliani (0,5%), vietnamiti (0,5%) e 311mila australiani (0,4%).

Secondo i numeri diffusi da Facebook sono 214.134 gli utenti italiani potenzialmente coinvolti nella vicenda Facebook-Cambridge Analytica sui circa 30 milioni di utenti attivi. Dato ricavato sommando alle 57 persone che hanno istallato l’app di Aleksandr Kogan, ricercatore di Cambridge Analytica, gli amici potenzialmente impattati (214.077).

Gli utenti le cui informazioni sono state condivise da Cambridge Analytica saranno avvisati da Facebook a partire da lunedì prossimo. Lo ha reso noto sempre Schroepfer.

Intanto, “la Commissione europea indagherà sul caso dei dati personali condivisi da Facebook, che consideriamo inaccettabile”, ha assicurato un portavoce del’esecutivo europeo. “I dati resi noti dal colosso americano confermano infatti che utenti europei sono stati coinvolti”.

Anche il Commissario australiano per la Privacy ha avviato un’indagine formale su Facebook, nell’ambito dello scandalo Cambridge Analytica. “Tutte le organizzazioni coperte dalla legge sulla privacy hanno obblighi riguardo alle informazioni personali che detengono”, ha detto l’Information and Privacy Commissioner, Angelene Falk. “Data la natura globale di questo caso, il nostro ufficio conferirà con autorità regolatrici a livello internazionale”.

Anche il Garante privacy italiano chiede ulteriori elementi su italiani 

L’Autorita’ garante per la protezione dei dati personali ha ricevuto le prime informazioni da Facebook, ma intende “raccogliere ulteriori elementi per una piena valutazione” del caso Cambridge Analytica che ha visto coinvolti migliaia di cittadini italiani. E’ quanto fa sapere la stessa Autorita’ guidata da Antonello Soro. Nell’ambito dell’istruttoria, gia’ aperta nelle settimane scorse, il Garante per la privacy italiano ricevera’ il 24 aprile Stephen Deadman, Deputy Chief Global Privacy Officer di Facebook.

La prossima settimana, intanto, i Garanti europei riuniti a Bruxelles discuteranno la proposta avanzata dall’Autorita’ italiana di estendere il mandato della task force, costituita a suo tempo per il caso Facebook-Whatsapp, anche alla vicenda Cambridge Analytica.