Da mesi si registrano comportamenti di SIAE nei confronti di Sky intesi a sminuire le istanze di trasparenza e di rispetto delle regole europee avanzate da quest’ultima. Sky non ha preso finora posizioni pubbliche, ma ritiene che sia il momento di esprimere con chiarezza il suo punto di vista.

Comincia così la nota del gruppo televisivo che prosegue così. Sky ha a cuore la creatività italiana, gli autori, gli artisti, lo sviluppo dell’industria culturale Italiana e la sua internazionalizzazione. Lo ha dimostrato non solo investendo ingenti risorse in produzioni innovative e di altissima qualità, ma anche offrendo particolare spazio a giovani e a talenti poco noti che oggi, anche grazie a Sky, sono autori e artisti affermati. Tutto questo continuerà a farlo con sempre maggiore determinazione, perché è interesse fondamentale di Sky tutelare tutti i soggetti che concorrono alla crescita di questa industria, mantenendo sempre la propria attenzione nei confronti degli autori, ivi inclusi naturalmente quelli non rappresentati dalla SIAE.
Per favorire la crescita e lo sviluppo effettivo di questo comparto, prosegue la nota Sky, è però necessario che il mercato sia libero e concorrenziale e che chi investe possa contare su interlocutori aperti al mercato e non cristallizzati su posizioni che sono state superate dai fatti e dal quadro normativo.
SKY teme che SIAE possa ostacolare la libertà di scelta che la direttiva europea Barnier riconosce ai titolari di diritti e rimanga ancorata ad un assetto monopolistico dell’intermediazione dei diritti d’autore, ormai anacronistico, – invece che favorire una corretta evoluzione competitiva del mercato.
SKY, nell’interesse di una completa informazione degli autori rappresentati da SIAE, tiene ad evidenziare di aver più volte rinnovato la propria disponibilità a proseguire le trattative con SIAE per giungere a soluzioni negoziali coerenti con il nuovo contesto di mercato. Tuttavia, SKY non riscontra un’adeguata disponibilità di SIAE a condurre i negoziati secondo logiche coerenti con il nuovo assetto di mercato, improntate al rispetto reciproco delle parti ed al fondamentale requisito della trasparenza. In una situazione tutt’altro che soddisfacente, SKY sta comunque versando a SIAE svariati milioni di euro.
Le difficoltà al passaggio ad un assetto di mercato realmente concorrenziale emergono anche dal procedimento antitrust aperto nei confronti di SIAE. In questo senso, Sky si augura che l’intervento dell’Autorità possa efficacemente contribuire a rimuovere i comportamenti anti-concorrenziali che saranno accertati e che possa rappresentare un fattore di accelerazione nell’effettiva apertura del mercato e nel superamento di logiche monopolistiche ormai obsolete. Sky crede infatti che un assetto maggiormente concorrenziale del mercato possa produrre benefici per le stesse società di gestione, per gli autori e per gli utilizzatori.
E’ importante e opportuno che un soggetto come SIAE – che per decenni ha beneficiato di un monopolio legale – riconosca l’apertura del mercato e la libertà di scelta degli autori, assumendo finalmente un atteggiamento equilibrato e trasparente nei confronti di tutti i suoi interlocutori.
La replica Siae
Da Sky “un comportamento inqualificabile e strumentale, mentono sapendo di mentire. E chi ne paga le conseguenze sono gli autori e gli editori italiani, ovvero la parte più debole”. E’ dura la replica della Siae, la società degli autori e degli editori alla nota nella quale la tv di Murdoch chiede che la società presieduta da Filippo Sugar “riconosca l’apertura del mercato e la libertà di scelta degli autori, assumendo finalmente un atteggiamento equilibrato e trasparente nei confronti di tutti i suoi interlocutori”.
Siae, ribatte la società degli autori e degli editori, “non ha mai ostacolato l’apertura del mercato, ha sempre rispettato la legge”. Mentre dal presidente Sugar arriva una sorta di appello provocazione: “A questo punto chiedo a Sky di pagare agli autori ed editori italiani le stesse tariffe che paga agli autori tedeschi per l’uso delle opere e che non discrimini autori ed editori italiani”.

Dal primo di luglio, è la ricostruzione della Siae, da quando è scaduto il contratto con Sky, “Sky ha usato musica, opere per la tv e film senza corrispondere un euro alla Siae, le opere degli autori sono state usate e Sky non ha pagato. Il 29 marzo dopo aver rifiutato un incontro per trattare il rinnovo della licenza, Sky ha deciso di versare qualche milione di euro dicendo subito però che contestava il fatto di doverlo fare alla Siae”.
La cosa più grave, spiegano dalla società degli autori e degli editori, “E’ l’accusa di essere monopolisti, peccato che Sky tratti molto meglio gli autori in Germania e la società collettiva tedesca, come tariffe e come comportamento. Perché in Germania – affermano dalla Siae – il contratto è scaduto dicembre 2016 e Sky ha continuato a pagare”.
Da qui la contro accusa: “Il dubbio è che ci sia da parte di Sky un tentativo strumentale per pagare meno il diritto di autore e per discriminare gli autori italiani rispetto ai tedeschi. Questo- concludono- è un pericolo molto grave, perché senza diritto di autore non c’è libertà”.