“Non c’entra l’italianità. Lo Stato non sta prendendo il controllo di Tim. Riteniamo che una rete unica separata e neutrale corrisponda all’interesse generale. Pensiamo che un modello public company sia preferibile ad un controllo che ha mostrato limiti”. A scriverlo Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, parlando della situazione della telco in una serie di tweet pubblicati sul suo profilo.
Quello che ho detto qui. Non c’entra l’Italianita. Lo Stato non sta prendendo il controllo di TIM. Riteniamo che una rete unica separata e neutrale corrisponda all’interesse generale. Pensiamo che un modello public company sia preferibile ad un controllo che ha mostrato limiti. https://t.co/iPDJ7EE1e9
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 10 aprile 2018
“Nessuno ha chiesto a Tim la separazione della proprietà ma quella societaria”, ha scritto ancora Calenda, sottolineando “la differenza tra un monopolio e un’infrastruttura in concorrenza siamo un pezzo indietro. In ogni caso la difesa dell’italianità non c’entra nulla, Elliott non è italiano”.
Nessuno ha chiesto a TIM la separazione della proprietà ma quella societaria. Se non comprendi la differenza tra un monopolio e un’infrastruttura in concorrenza siamo un pezzo indietro. In ogni caso la difesa dell’italianita’ non c’entra nulla Elliot non è italiano. https://t.co/cs7oK8YhR4
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 10 aprile 2018
“Il modello di più reti in concorrenza non funziona”, ha conguettato il ministro Mise.E tanto per essere chiari non ho posto il problema della ‘proprietà’ della rete ma di una governance e una struttura societaria che ne tutelino l’indipendenza”.
La rete ferroviaria è già un monopolio. Quella digitale no. Il modello di più reti in concorrenza non funziona. E tanto per essere chiari non ho posto il problema della “proprietà” della rete ma di una governance e una struttura societaria che ne tutelino l’indipendenza. https://t.co/T93iwm9j4N
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 10 aprile 2018